Nei giorni scorsi abbiamo assistito al cambio al vertice dell’AIA: sarà Alfredo Trentalange il prossimo presidente dell’Associazione Italiana Arbitri. Con lui sono stati eletti Duccio Baglioni (vice presidente), Zaroli e Zappi (Macroregione Nord), Pacifici, Marconi e Katia Senesi (Macroregione Centro) e Archinà e Cavaccini (Macroregione Sud).
Il suo programma è completamente innovativo rispetto a quanto visto in questi anni e prevede essenzialmente novità sul reclutamento dei giovani arbitri, ma anche una nuova versione della gestione della comunicazione dei fischietti italiani.
“Indubbiamente la prima cosa a cui tengo e alla quale voglio lavorare da subito è la creazione di un tavolo dei presidenti di sezione – ha dichiarato a Gazzetta – in cui uno al fianco dell’altro si condividano le problematiche e i bisogni della base e dei territori. Perché bisogna partire dal problema che è quello del reclutamento, e dalla necessità di una svolta sulla formazione. È sia l’alfa che l’omega“.
Leggi anche > IL NOSTRO COMMENTO SUL RITORNO ALLA VITTORIA DEL SASSUOLO
Tra gli altri punti, c’è la possibilità che gli arbitri possano parlare con la stampa. Inoltre, per quanto riguarda i giovani arbitri, il programma di Trentalange prevede la possibilità del doppio tesseramento: ovvero che i giovani calciatori possano al contempo fare anche gli arbitri.
Infine, Trentalange mira a limitare i mandati presidenziali dell’AIA ad un massimo di due.
“Serve poi uno stile diretto oltre alla necessità che tutti gli organi tecnici parlino la stessa lingua – ha concluso – Gli arbitri parleranno di più in futuro? Dobbiamo farlo, sarà una cosa naturale, anche con i mass media, e sarà un rapporto reciproco, nel rispetto dei ruoli, con le metodologie appropriate. Ma dobbiamo assolutamente adeguarci a una comunicazione più efficace e più aperta“.