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Stefano Turati sta vivendo una grande stagione, a livello personale e di squadra, con la maglia del Frosinone. Il portiere classe 2001, di proprietà del Sassuolo, ha chiuso il girone d’andata con il 100% di partite giocate da titolare e con il titolo di campione d’inverno in tasca. Turati ha rilasciato un’intervista ad Helbiz Live: queste le risposte alle domande poste da Davide Moscardelli.
“La squadra che più mi ha impressionato finora? Cagliari, Pisa e Genoa: secondo me il Pisa alla lunga viene fuori. Secondo stage in Nazionale? E’ una sensazione incredibile: quando entri a Coverciano c’è un’aria diversa, non so come spiegarlo. Anche i campi, com’è strutturato il centro sportivo: ha un profumo diverso. Raspadori? Giacomino è incredibile. Un aneddoto che mi viene in mente risale ai nostri allenamenti: io lo istigavo e lui rosicava sempre prima di tirare in porta. E’ un bel rosicone, anche se dice di no. Abbiamo passato momenti bellissimi insieme, lo sento ancora e lo saluto”.
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“Io capoultras? Da piccolino andavo a vedere l’Inter. E’ successo che un ultrà ha lanciato il megafono a Lucioni, lui l’ha dato a me e non ci ho visto più, ho iniziato a cantare. Il mio sogno da piccolo non era fare il calciatore ma girare il mondo e suonare, diventare una rockstar insomma. I tre migliori portieri al mondo? Donnarumma, Courtois e Maignan. Donnarumma è un fenomeno, impressionante. Spero di arrivare in Nazionale A per vederlo e rubargli qualcosina, perché no”.
Sul Sassuolo e sull’esordio contro la Juve di Ronaldo: “Ero tesissimo ma non ho sbattuto la testa al muro: il contesto dello Juventus Stadium, confrontarsi con dei campioni… Il periodo a Sassuolo è stato bellissimo, ho vissuto dei bei momenti. Più che con i compagni mi sento con il mio vecchio preparatore dei portieri in Primavera, anche con il mister avuto in Under 17. Dei ragazzi mi sento con Jack (Raspadori, ndr), ogni tanto con Filippo Romagna ma anche con Mazzitelli, che già sentivo da prima di giocare insieme quest’anno”.
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