Come annunciato qualche giorno fa da Billy Costacurta, le squadre B o seconde squadre che dir si voglia, saranno realtà a partire dalla prossima stagione. Sarà consentito crearne una alle società di serie A. E quelle squadre partiranno dalla serie C, dove al momento sono ancora da disputare play-off e play-out.
Ma cosa dice il bando? Vediamolo nel dettaglio.
Innanzitutto gli obiettivi, che sono chiari: “valorizzare i giovani calciatori selezionabili per le Nazionali giovanili e contribuire alla crescita complessiva del nostro movimento calcistico” perché “si evince che nei principali campionati europei la maturazione di un calciatore avviene più velocemente grazie al suo utilizzo nelle Seconde squadre“.
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Bando per le seconde squadre in serie C: il sistema è simile a quelli di Spagna e Germania
Al bando potranno partecipare tutte le squadre di serie A, che andranno a riempire eventuali buchi nella terza serie. La serie C avrà 60 squadre al netto di promozioni e retrocessioni e gli eventuali buchi andranno a riempire i ‘vuoti’ attualmente in essere. Ogni girone è attualmente composto da 19 squadre, tranne il B, ridotto a 18 per via del fallimento del Modena. Questo significa che, nella situazione attuale, potranno partecipare soltanto 4 seconde squadre. Che salirebbero a 5 in caso di fallimento dell’Arezzo. Il numero potrebbe salire ancora per via delle precarie situazioni finanziarie di molti club di serie C.
Stop al meccanismo dei ripescaggi, dunque, ma non del tutto. Le ‘seconde squadre’ di serie A potranno essere ammesse dunque solo in caso di ‘vacanza di organico’. Se però non dovessero partecipare abbastanza società al bando, si provvederà all’ormai classica reintegrazione delle retrocesse o delle prime classificate della serie D.
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Bando per le seconde squadre in serie C: per il team B niente serie A né Coppa Italia
Quanto al passaggio di categoria, nulla di nuovo sotto il sole. Il meccanismo è lo stesso già vigente in Spagna e in Germania. La Seconda squadra potrà, al termine del Campionato Serie C, essere promossa al Campionato di Serie B, ma non potrà mai partecipare al medesimo Campionato della prima squadra, né ad un Campionato superiore. In caso di eventuale copresenza nella medesima serie, la seconda squadra verrebbe ‘retrocessa’ d’ufficio. Tuttavia, in caso di retrocessione della Seconda squadra in serie D, questa non avrà effetti. In quel caso, la Seconda squadra rimarrebbe in serie C, al netto di eventuali nuove richieste da parte di altre società.
Quanto alla Coppa Italia, le seconde squadre non potranno prendervi parte, ma sarà loro consentito di partecipare alla Coppa Italia di Serie C.
Bando per le seconde squadre in serie C: i limiti sui giocatori
Venendo ai calciatori, punto cruciale del bando, le seconde squadre avranno una distinta di gara di 23 giocatori, di cui almeno 19 nati a partire dal 1° gennaio 1996. Dei 23, 16 devono essere stati tesserati in una società italiana per almeno sette stagioni. Oltre a questi limiti, però, i passaggi tra prima e seconda squadra sono sempre consentiti, tranne in un caso: se un giocatore ha disputato almeno 5 presenze nel campionato disputato dalla prima squadra, non potrà più essere convocato nella seconda.