giovedì , 19 Dicembre 2024
sassuolo risalita editoriale
foto: sassuolocalcio.it

Sassuolo, via i senatori: su che basi si sta costruendo la risalita?

La prima stagione del Sassuolo nel purgatorio della Serie B dopo undici anni in Serie A ha aperto i battenti ufficialmente ieri, con la prima tranche di visite mediche della squadra al Centro Ricerche Mapei Sport. Dopo tre annate non ci sarà Matheus Henrique, prima cessione eccellente di quest’estate, così come i giocatori non riscattati e rientrati alle rispettive case madri.

Ma le assenze che balzeranno più all’occhio saranno quelle di Gregoire Defrel, Gian Marco Ferrari e Gianluca Pegolo, a cui la società ha dato il benservito nella giornata di martedì, non rinnovando il contratto a tre colonne portanti dello spogliatoio.

Abbiamo parlato spesso su queste colonne del modus operandi del club emiliano quando si tratta di costruire una rosa. Ne abbiamo elogiato spesso gli indubbi pregi che hanno contribuito ad erigere il Sassuolo a modello nazionale, ma ne abbiamo anche sottolineato l’insita fragilità. Una fragilità che ha contribuito in buona parte alla prima retrocessione in B dei neroverdi, incapaci di uscire dalle sabbie mobili della parte bassa della classifica: chi si prende a cuore le sorti della squadra, se Sassuolo è vista come punto di passaggio per mettersi in mostra per poi spiccare il volo verso altri lidi? Chi è che tira le fila dello spogliatoio, vi crea unità al proprio interno, specie nei momenti in cui si perde la bussola e bisogna suonare la carica?

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Foto: sassuolocalcio.it

A margine del Gran Galà di apertura del Calciomercato estivo 2024/2025, Giovanni Carnevali ha tracciato le linee guida per entrate e uscite. In sostanza, la squadra è già forte così e non si pensa a nuovi arrivi a meno di cessioni a prezzi congrui. L’Amministratore Delegato non fa sconti: se Thorstvedt, Lopez o chi per loro non trovano un acquirente, faranno la Serie B. Un discorso che non fa una piega dal punto di vista contrattuale, ma che lascia molti dubbi: è davvero questo il bene del Sassuolo?

La rosa forte, la squadra del Distretto ceramico, ce l’aveva anche nel campionato appena concluso. Non al livello delle stagioni precedenti, ma abbastanza nutrita per poter ambire senza alcun dubbio ad un’annata tranquilla da metà classifica. Perché allora è arrivata la retrocessione? Evidentemente sono subentrati altri fattori, di carattere non squisitamente tecnico. Se la rosa dovesse essere confermata in blocco, la promozione in Serie A diventerebbe quasi un obbligo: ma la Serie B è un campionato tosto, dove non sempre lo strapotere tecnico è coinciso con ottimi risultati sul campo. Le stesse dinamiche che il Sassuolo ha patito nella parte bassa della Serie A sono un tratto distintivo dell’intero campionato cadetto, che nasconde insidie potenzialmente anche maggiori.

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Al suo insediamento, Grosso è stato chiaro: servono giocatori motivati, che vogliono restare e sposare in toto il progetto calandosi appieno nella realtà neroverde. Carnevali sta agendo nella direzione esattamente opposta: non è trattenendo tutti i giocatori ad oltranza e, in alcuni casi, controvoglia che si crea affiatamento. A sentire l’Ad, sembra quasi che i calciatori siano raggianti all’ipotesi di restare in neroverde anche in Serie B: e se loro restano in silenzio, a mettere carne al fuoco ci pensano gli agenti, con parole spesso poco possibilistiche riguardo ad una permanenza nel Distretto dei propri assistiti. E riguardo al discorso spogliatoio: ci sarebbe piaciuto vedere anche solo la metà dell’impegno per trattenere i big, anche per trattenere i senatori. È plausibile che siano stati loro in primis a voler cercare nuovi stimoli, forti del contratto in scadenza: ma l’impressione è che il Sassuolo abbia anteposto le valutazioni tecniche a tutto il resto, che li abbia valutati non indispensabili sul campo e quindi non al centro del progetto.

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foto: sassuolocalcio.it

Sul tema hanno preso posizione i tifosi, che, con uno striscione esposto dal gruppo Sic Ex Murice Gemmae in città a pochi giorni dalla retrocessione, non hanno lasciato spazio ad interpretazioni: “Non si ricostruisce senza solide fondamenta. Consigli, Pegolo, Obiang rinnovo subito!!“.

Ci aspettiamo che, al 31 di agosto, la rosa del Sassuolo sia assolutamente competitiva. La speranza però è di non vedere nuovamente un’accozzaglia di buoni nomi che tra loro non dialogano, che si fanno belli quando vincono ma non fanno ammenda quando perdono. A nostro parere, dopo un’annata come quella precedente, si dovrebbe optare più per una rifondazione che per una conferma in toto, a costo di ricavare qualcosina in meno dalle uscite. Serve ridare nuova linfa al progetto ripartendo da giocatori realmente motivati nel dare tutto per la causa, con il giusto mix tra giovani ed esperti, ritrovando quello spirito Sassuolo che ha sempre contraddistinto la realtà del club emiliano. Ma la dirigenza ha sicuramente più esperienza e voce in capitolo di noi.

Il Calciomercato è appena iniziato e le conclusioni le trarremo alla fine: ma finché mancherà un contesto di gruppo-squadra-famiglia, che ha portato i neroverdi nell’olimpo del calcio, il Sassuolo rischierà di imbattersi con i suoi atavici problemi.

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Riguardo Gabriele Boscagli

Deluso dalle big fin dalla giovanissima età, si è affezionato al Sassuolo e non lo ha più lasciato. In redazione è il pilastro del settore giovanile.

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