In attesa di Sassuolo-Salernitana, gara valida per la giornata numero 6 della serie A Tim 2021-2022, abbiamo sentito i colleghi di TuttoSalernitana.com, che ci hanno fornito una visione completa sul mondo granata in questa prima parte di campionato.
Nonostante una prima parte di stagione deludente dal punto di vista dei risultati, la Salernitana ha fatto vedere cose molto buone in campo. Cos’è mancato alla formazione di Castori, a parte qualche problema in attacco?
“Nel calderone vanno messe tante componenti: l’assenza di una società alle spalle, i tanti giocatori stranieri che devono adattarsi al calcio italiano, l’arrivo in ritardo di gente come Ribery e Simy che, senza preparazione, può faticare più degli altri. L’inesperienza è, a mio avviso, il vero nemico della Salernitana. Non a caso i granata reggono alla grande quasi tutti i primi tempi e calano alla distanza, crollando mentalmente dopo il primo gol subito. Contro il Verona c’è stata una inversione di tendenza, capiremo nel tempo se finalmente ci si sta calando appieno nella realtà di una categoria che non attende e non perdona”.
Il calendario di Sassuolo e Salernitana è stato fin qui molto simile, avendo affrontato entrambe Atalanta, Torino, Roma e Verona, quattro squadre in forma per diversi motivi: al di là dei risultati conseguiti e dei punti in classifica, chi tra Sassuolo e Salernitana pensi sia uscita meglio da questo mini-tour de force?
“A mio avviso entrambe hanno raccolto meno di quanto meritassero. La Salernitana ha dominato a Bologna per 70 minuti anche in inferiorità numerica e, tutto sommato, avrebbe meritato la vittoria in casa col Verona. Il Sassuolo, così come i granata, ha ben figurato con l’Atalanta e propone un tipo di calcio intelligente e che, alla lunga, darà risultati importanti. La classifica non rispecchia il valore e le prestazioni delle due squadre“.
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Salerno è una piazza sanguigna e appassionata e rivedere i suoi colori in serie A è sempre un piacere. Riuscirà la formazione granata a ripetere il miracolo e a ottenere la salvezza dopo la straordinaria corsa verso la promozione dello scorso campionato di serie B? Cosa pensano i tifosi?
“Nei numeri è sintetizzato lo strapotere della tifoseria granata: in casa la media è di 15mila presenze, in trasferta c’è sempre stato il sold out. In estate il clima era irrespirabile, spesso si anteponeva la contestazione nei confronti della società al sostegno incondizionato alla squadra. Lotito e Mezzaroma sono i presidenti più vincenti della storia, eppure hanno chiuso la loro esperienza tra fischi ed indifferenza. Obiettivamente incomprensibile. Spulciando sul web si nota un certo pessimismo, alimentato anche da chi ha diffuso per mesi fake news sul cambio societario. Alla lunga ritengo che il fattore dodicesimo uomo aggiungerà tanti punti alla classifica della Salernitana, come già accaduto mercoledì sera col Verona. Salvarsi quest’anno, con un nuovo presidente al timone, potrebbe consentire di aprire un ciclo. Magari seguendo le orme del Sassuolo“.
L’ultima sfida tra Sassuolo e Salernitana si è disputata in serie B, nel 2010. Da allora le due società hanno vissuto percorsi completamente differenti. Quale ricordo si porta a Salerno dei pochi precedenti coi neroverdi?
“Il primo che torna alla mente riguarda la famosa finale di Supercoppa di C, quando un giovane Allegri sbancò l’Arechi espugnando uno stadio inviolato da oltre un anno. Non sono mai state partite banali, sia in Campania sia in Emilia Romagna. La partita del 2010, in B, ancora oggi mette tristezza: il Sassuolo vinse 4-1 contro una Salernitana matematicamente retrocessa da due mesi e lo stadio ospitò appena 188 spettatori. E’ forse il minimo storico dal 1919 ad oggi per la piazza di Salerno“.
Parliamo di Franck Ribery. Credi che il numero 7 possa davvero incidere durante la corsa salvezza o si tratta più di un colpo mediatico? L’inizio di stagione sembra promettente…
“Un fuoriclasse assoluto, calatosi nella realtà con umiltà e spirito di sacrificio fuori dal comune. Le statistiche, impietose fino alla debacle di Torino, si sono totalmente sovvertite da quando il campione francese ha indossato una maglia da titolare. Ho letto molte critiche da parte di ex calciatori, a mio avviso invece è una storia che merita di essere raccontata nel tempo ed un insegnamento per professionisti che pensano solo al dio denaro. Ribery poteva chiudere una carriera magnifica in qualche campionato estero meno stimolante e più redditizio, invece ha firmato a scatola chiusa per una squadra senza presidente e ultima a 0 punti. E, con un Ribery al 100%. la Salernitana ha qualcosa in più delle dirette concorrenti“.
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Rispetto alla passata stagione, Castori ha perso Tutino ma si è trovato Simy: cosa cambia dal punto di vista tattico? Con Simy c’è più possibilità di cercare la palla lunga per metterla in cassaforte?
“L’allenatore dovrebbe cercare di valorizzare maggiormente i propri attaccanti, purtroppo il modulo “lancio lungo e poi vediamo” non porta molti frutti e rischia di penalizzare chi, come Simy, ha segnato 40 gol in due anni. Ad oggi Castori vede in lui l’alter ego di Djuric e gli chiede gli stessi movimenti, ma le caratteristiche sono totalmente diverse. Simy deve stazionare in area di rigore senza troppi compiti in fase di non possesso. Quanto a Tutino, dispiace molto vederlo altrove. Ha contribuito in modo deteminante alla storica promozione della Salernitana, giocare in un Arechi pieno avrebbe fatto la differenza per un ragazzo emotivo e passionale come lui“.
Come valuti l’inizio di stagione di Wajdi Kechrida? Sembra aver impattato bene con il mondo Salernitana.
“Si discute molto delle potenzialità di questo ragazzo. Quando attacca è palese abbia doti fuori dal comune, basti pensare ad una cavalcata di settanta metri palla al piede che mise fuori causa cinque calciatori dell’Atalanta. Ma nel campionato tunisino, di livello modesto, la fase difensiva viene trascurata e ne sta risentendo in Italia. Nel gioco di Castori rischi di fare brutte figure se non marchi a dovere, non a caso l’80% dei gol subiti dalla Salernitana nasce dalla zona di sua competenza. Se il mister saprà lavorarci tatticamente, a lungo andare sarà una piacevole rivelazione. Intanto potrebbe essere utile impiegarlo diversamente, magari anche come esterno offensivo in un 3-4-3 o in un 4-4-2. Anche perchè tutte le avversarie hanno studiato la Salernitana e “sfondano” quasi esclusivamente a sinistra”.