Se dobbiamo commentare Sassuolo-Milan 3-3, ci basta una frase sola: uno è peggio di tre, ma meglio di zero. Il riferimento è ovviamente ai punti.
Dopo la partita del Mapei Stadium, infatti, in tanti hanno cominciato a dire che bisognava vincere, non si potevano buttare tre punti così e via dicendo. Tutto vero, in realtà. Almeno per come si era messa la partita.
Il 2-0 dopo 10 minuti non era forse nemmeno nei sogni più bagnati del tifoso più acceso, magari anche simpatizzante dell’Inter. Che si potesse mantenere fino alla fine quel risultato era però impensabile. E ce lo insegna la storia di questa maledetta stagione neroverde, e non solo.
Infortunio di Toljan a parte che ha costretto Ballardini a ripiegare su Tressoldi (che, diciamolo, ha delle colpe sul primo gol subito ma anche dei meriti sul terzo fatto), la discontinuità e la povertà della panchina neroverde ci hanno messo lo zampino.
C’è stato da soffrire fino alla fine e l’ennesima rimonta subita era scontata, anche più delle altre: la squadra era in modalità risparmio energetico ed ha battuto in ritirata nell’ultimo quarto d’ora, senza possibilità di uscire. Pinamonti ha giocato una gara di puro sacrificio: oltre al gol, si è fatto in quattro per il bene della squadra. E a fine partita non ci ha sorpreso vederlo sdraiato a terra, stremato. L’importante è stato non perderla. Un punto sembra poco, ma è prezioso, in una giornata in cui tutte le avversarie ad eccezione dell’Empoli hanno mosso la classifica.
Anche perché, e qui torniamo al discorso iniziale, in molti erano partiti per Reggio convinti di tornare a mani vuote contro la seconda di questo campionato, che non perde una partita di Serie A da febbraio. Altri invece hanno messo l’accento sul turnover massiccio di Pioli in vista dell’impegno di giovedì in Europa League: sarà anche così, ma al Mapei i rossoneri non hanno propriamente giocato con il freno a mano tirato, come giustamente sottolineato da Ballardini in conferenza stampa. Questo secondo filone di tifosi, purtroppo o per fortuna, vive ancora dei fasti del Sassuolo che fu. Siamo la 19esima forza del campionato, il Milan è la seconda: la vittoria si può sperare ma non si può pretendere.
Quindi, ben consapevoli che Ballardini è riuscito a ridare smalto a Laurienté e a recuperare appieno i senatori Defrel e Ferrari; che Consigli è come al solito in grado di fare gli straordinari evitando un tabellino finale sfavorevole; che mezzo piede nella fossa ce l’abbiamo, ma con l’altro mezzo possiamo ancora uscirne; non ci resta che portare a casa il risultato e focalizzarci sul vincere la prossima. Il Lecce ci guarda dall’alto e spera di allungare il distacco. Sta a noi ridurlo per poter continuare a sperare.