Hellas Verona-Sassuolo 1-0: al Bentegodi un’altra occasione, un’altra finale persa dai neroverdi. Sarebbe meglio dire un’altra occasione, un’altra finale regalata agli avversari: la partita di ieri non aveva padroni e solo un episodio del genere poteva farla pendere da una parte piuttosto che dall’altra. Va detto: se uno si fosse collegato per seguire il match, senza alcun contesto, non avrebbe certo dedotto che fosse una partita di alta classifica. Forse non avrebbe dedotto neanche che fossimo in Serie A, tanta era la tensione e – di conseguenza – gli errori tecnici a cui abbiamo assistito.
Già, la paura di sbagliare. L’impressione è che i giocatori del Sassuolo abbiano capito tutto d’un colpo la situazione in cui versiamo, come se ci volesse questa settimana di fuoco, da Dionisi a Ballardini passando per Bigica, per guardare più analiticamente la classifica. Dalla spensieratezza più assoluta alla paura e rigidità: di cui l’errore di Matheus Henrique è figlio, di certo non del mancato impegno o dedizione (almeno per lui).
Eppure condividiamo quanto detto da Ballardini nella conferenza pre partita: i giocatori non devono stare tranquilli, i momenti di difficoltà fanno crescere come uomini e come calciatori. Che è un po’ quanto detto da Consigli a caldo: checché se ne dica del tranquillo ambiente di Sassuolo, è la rosa stessa a non avere giocatori abituati a lottare per la salvezza.
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La mano di Ballardini si è vista così e così. In difesa siamo stati solidi, ma non inneggiamo subito al cambio di trend: avevamo contro un Verona che è davvero poca roba e, soprattutto, Erlic e Ferrari si sono limitati a fare quello che sanno fare, senza fare i supereroi. In attacco si è costruito poco, come accaduto spesso in stagione: e paradossalmente sta proprio qui il problema, perché il Sassuolo ha sempre sopperito alle mancanze difensive con una potenza di fuoco inaudita dalla cintola in su. Quando manca l’apporto offensivo, le partite le perdi perché il gol in qualche modo lo prendi sempre. Siamo curiosi di vedere quale dei due problemi approccerà Ballardini, se quello atavico della difesa o quello ben più recente dell’attacco scarico. O tutti e due, magari con un cambio di modulo.
Verona-Sassuolo 1-0: Berardi stavolta non ci salverà
Un attacco che dovrà fare a meno per tutta la stagione di Domenico Berardi. Nella sequela di eventi negativi di quest’anno, ci si è messo il secondo KO grave per Mimmo. Molto grave: lo stop non sarà di un mese e mezzo, ma di 6/7 mesi. La rottura del tendine d’Achille – ancora non ufficializzata, ma tutto porta a pensare a quella – è arrivata come un colpo al cuore: Berardi si è fatto male da solo, nel tentativo di recuperare palla su un rilancio sbagliato di Montipò. Stava già pensando alla giocata successiva tanto da “sottovalutare” l’appoggio del piede a terra: il salto sembrava risibile, ma dalla caduta si era già pensato al peggio. Forza Mimmo, ti rialzerai anche dopo questa batosta.
Con il Frosinone sabato c’è l’ennesima sfida salvezza. Ultima spiaggia? In stagione ne abbiamo avute almeno altre due: quella di ieri e quella di Empoli, ed entrambe le volte siamo naufragati. Le finali sono sempre meno, ma i punti a disposizione da qui a fine stagione sono ancora 33: più di quanti ne abbiano tutte le squadre coinvolte nella lotta salvezza. Per quanto sembri impossibile essere ottimisti, la classifica è fin troppo rosea per una stagione così pessima: sono otto le squadre coinvolte nella bagarre (ci mettiamo anche la Salernitana, non si sa mai) e nessuna di queste sta galoppando chissà quanto più forte del Sassuolo. Con un paio di vittorie ben assestate possiamo riacquistare morale e scacciar via la paura vista ieri al Bentegodi. Dai Sassuolo, andiamo a prenderci questa salvezza.