Gianpiero Piovani, allenatore del Sassuolo Femminile, è intervenuto ai microfoni di Canale Sassuolo a margine del convegno “Un anno di Generazione S – Per diventare grandi ci vuole passione”, tenutosi ieri pomeriggio al Mapei Stadium: “In questi anni, il Sassuolo ha dimostrato di aver creato qualcosa di importante, a testimoniarlo sono Benedetta Orsi e Giacomo Raspadori: due 2000 cresciuti nel settore giovanile e che hanno fatto cose straordinarie in prima squadra. Questo progetto è la ciliegina sulla torta della cavalcata neroverde a partire dal settore giovanile sia maschile che femminile”.
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Un bilancio del campionato.
“Ciò che rimane è un percorso fantastico fatto dalle ragazze: purtroppo, quando ci sono stati i quattro/cinque infortuni gravi non siamo stati in grado di fare il salto di qualità. Il nostro obiettivo era di riconfermarci nelle prime cinque posizioni e l’abbiamo fatto anche grazie a queste ragazze che nei momenti di difficoltà hanno tirato fuori gli artigli. Sono molto felice per loro”.
Cosa cambierà col professionismo?
“Saranno sempre calciatrici. Io l’ho detto in passato e lo ripeto: queste ragazze erano professioniste già 2-3 anni fa. Si allenano tutti i giorni, più la partita: si dedicano al proprio lavoro ma anche al proprio divertimento, ovvero il calcio. Da luglio saranno professioniste a tutti gli effetti e chiedo loro di provare a continuare a divertirsi: spero che tutto questo duri perché lo meritano”.
Squinzi sognava il Sassuolo in Champions. Non è che ci arriva prima il femminile?
“Probabile, anche perché l’anno scorso siamo arrivati a un punto. Quest’anno ci siamo andati molto vicini con un po’ di sfortuna. Mi auguro di continuare a lavorare con queste ragazze. Sarà molto difficile, ma speriamo di toglierci delle soddisfazioni”.
Allenare il femminile è più difficile?
“E’ molto stimolante. Sul campo non è cambiato nulla, mentre al di fuori ci sono situazioni diverse. Le ragazze sono brave e recettive, hanno molta voglia di crescere”.