Benedetta Orsi, difensore del Sassuolo Femminile, ha parlato in esclusiva ai microfoni di Canale Sassuolo a margine del convegno “Un anno di Generazione S – Per diventare grandi ci vuole passione”, tenutosi ieri pomeriggio al Mapei Stadium. In primis, Orsi ha parlato del recupero dall’infortunio: “Sto bene, ma potrei stare meglio. La riabilitazione prosegue bene. Sono passati due mesi, ho la fortuna e sfortuna di non essere da sola. Ci facciamo forza tra noi infortunate”.
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Dal settore giovanile alla Serie A con il Sassuolo. C’è un insegnamento che vuoi lasciare?
“Sono partita dalle giovanili fino all’esordio in Serie A con questa maglia. Poi, è arrivato anche l’esordio in Nazionale. Non ho fatto niente di diverso da quello che fa qualsiasi ragazza che mette impegno e passione tutti i giorni. Non mi sono mai prefissata grandissimi obiettivi perché meno aspettative si hanno e meno delusioni arrivano. Ho vissuto giorno dopo giorno la mia passione per questo sport”.
Oggi le cose sono cambiate parecchio per una bimba che si approccia al calcio. Qual è il tuo consiglio?
“Oggi, le bambine hanno la grande fortuna di poter immaginare la propria vita basata su questo sport. Ci sono state molte lotte, abbiamo fatto molte conquiste e penso che le ragazze un po’ più esperte riescano a godersi questo traguardo attraverso le piccoline che avranno la fortuna di fare di questo sport una professione”.
Cosa cambierà per voi col professionismo?
“Nel pratico nulla perché qui al Sassuolo siamo già trattate come tali e continueremo a comportarci come tali. L’unico riconoscimento saranno i contributi: ad oggi sono sì importanti, ma rimangono secondari rispetto a quello che stiamo facendo”.
Il bilancio della stagione appena conclusa.
“Potevamo fare di più. Purtroppo, abbiamo avuto tante defezioni, tanti fulmini a ciel sereno: siamo state brave ad arrivare dove siamo arrivate con quello che avevamo”.
