Fabio Grosso è il nuovo allenatore del Sassuolo: il tecnico ex Frosinone e Bari è stato presentato oggi ai media presso la sala stampa del Mapei Football Center.
Apre la conferenza Carnevali: “Sono felice di avere mister Grosso: ci conosciamo da tempo, ci siamo rincorsi e credo sia il momento migliore per darti il benvenuto. Dico rincorsi perché già a gennaio abbiamo preso contatti: la sua scelta è stata quella di accettare un club ad inizio stagione, e non a metà della passata. Ci legano a lui ricordi da giocatore e da allenatore importanti: ti auguriamo un grande in bocca al lupo”.
Prende la parola Fabio Grosso.
“Ringrazio Carnevali, Palmieri e la proprietà per questa grande opportunità data a me e ai ragazzi che sono con me: Raffaele Longo come allenatore in seconda, Francesco Vaccariello e Vittorio Carello per le prestazioni fisiche, Mauro Caretta sarà il match analyst. Ci integreremo con le persone che avremo a disposizione dal club, provando a fare un grande lavoro e cercando di ripartire forte”.
Sugli obiettivi: “Sono molto ambizioso, mi piace cercare sempre di migliorarmi e migliorare le persone che lavorano con me. L’obiettivo è quello di ricostruire qualcosa che un club e una proprietà hanno lasciato da poco e che meritano. Sappiamo benissimo quali difficoltà ci aspettano: metteremo in sesto una formazione bella, una squadra solida che possa essere protagonista in un campionato come la Serie B”.
Perché il Sassuolo: “E’ una società che mi ha sempre stuzzicato: ha dei valori che mi rispecchiano tanto, con coerenza e lungimiranza nelle scelte, soprattutto nella voglia di fare calcio. Quando ho avuto l’opportunità di poter venire, sono stato felice di accettarla. Ci sarà tanto tempo per parlare e discutere di altro: la squadra arriva da una delusione ma se si è bravi a mettere le cose giuste al posto giusto, possono esserci grandi soddisfazioni e tornare ad essere quello che il Sassuolo è sempre stato nella propria storia”.
Sui nomi da cui ripartire: “Potrei darveli per poi essere smentito. Parliamo quotidianamente con il Direttore e sappiamo quali possono essere le situazioni, che non sono mai definitive, soprattutto quando c’è ancora tanto tempo prima di ricominciare. Vorremmo fare affidamento su persone che hanno le caratteristiche nominate poco fa, che rappresentano me, il club e la dirigenza. Il club deve essere al primo posto. Questa società ha tanti ragazzi di qualità al proprio interno, che ha fatto un passaggio a vuoto importante purtroppo e che si trova a dover ripartire. Più che i nomi, è importante il modo con cui ripartire”.
Sui ragazzi allenati a Frosinone: “Sarei contento se restassero: sono ragazzi in gamba, prima che giocatori bravi. Questa società è stata brava anche nel selezionarli. Vorrei rimanessero ma sono tutti discorsi prematuri: l’ambizione del club deve essere al primo posto”.
Sulla Primavera: “Il Settore Giovanile è sempre stato un fiore all’occhiello di questa società: i complimenti vanno fatti al Direttore Palmieri, negli anni ha fatto un grande lavoro ed è un po’ banale riconoscerglielo adesso dopo questo prestigioso Scudetto Primavera. La cosa bella però per un settore giovanile è costruire ragazzi uomini che diventano giocatori: se c’è anche il risultato sportivo, diventa un capolavoro. I ragazzi li conosco, li conoscevo: sono un appassionato di calcio oltre a fare l’allenatore. Ho avuto modo di seguire tante partite di tante categorie e ho visto anche la modalità con cui hanno affrontato il percorso. Faccio i complimenti nuovamente a Palmieri e a tutte le persone che hanno fatto parte di questa strada che ha portato alla Primavera. Dosando bene qualità ed impiego, si può dare un ulteriore sbocco a questi ragazzi, dando le opportunità giuste al momento giusto”.
Sull’ambiente Sassuolo: “Conosciamo le caratteristiche della società e dell’ambiente e da lì bisogna partire per esprimere un modo di giocare, più che un modulo, che ci contraddistingua nel tempo. Cercheremo di raggiungere questo obiettivo lavorando sodo quotidianamente: crediamo di avere le doti per poter riportare il Sassuolo dove merita”.
Sul modulo: “Il club mi ha stuzzicato nel modo, al di là del modulo: qui si sono visti tanti moduli, seppur con un filo conduttore. Non cambia spostare un giocatore dieci metri avanti o indietro, ma il modo in cui tutti si sentono parte di questo progetto con ambizione. Si tratta tutto di far rendere al massimo i giocatori che avremo a disposizione, che saranno di qualità. Come il Bologna? Ci siamo allontanati con l’immaginazione, ma il Bologna ha fatto un bellissimo lavoro. Direi più come ha fatto il Sassuolo per tantissimi anni e come ha voglia di tornare a fare”.
Sulle insidie della Serie B: “Le difficoltà si incontrano sempre: sono belle perché ti mettono alla prova. Siamo consapevoli delle tantissime difficoltà che ci sono: sappiamo che tipo di campionato andiamo ad affrontare, un campionato che metterà davanti quelle 5/6 squadre blasonate che vogliono essere protagoniste ma che nasconde all’interno tante altre squadre che saranno protagoniste, ma che per adesso non si dice che lo saranno. Il gap tra le squadre è ridotto rispetto alla Serie A e ti fa capire quanto costruire un ambiente solido all’interno possa fare la differenza. Bisogna andare dritti, viso a viso, contro le difficoltà”.