venerdì , 13 Settembre 2024
sassuolo-cesena 2-1
foto:sassuolocalcio.it

Sassuolo-Cesena 2-1: si vince senza ricorrere ai nomi altisonanti, con nuove motivazioni

Non era scontato vincere nella prima al Mapei Stadium, non era scontato battere il Cesena, che si presentava a Reggio Emilia sulle ali dell’entusiasmo dopo le due vittorie consecutive tra campionato e Coppa. Ma il Sassuolo, sempre più diverso da quello a cui eravamo nostro malgrado abituati, ha dimostrato di essere la squadra da battere.

Non che il pareggio di Catanzaro e l’impatto con la nuova categoria avessero in realtà abbassato le aspettative di qualcuno. Che la squadra avesse bisogno di una fase di rodaggio era lecito aspettarselo, anche se la formazione titolare in Calabria era formata per otto undicesimi da giocatori che l’anno scorso hanno fatto parte della squadra retrocessa. Non è successo al Mapei Stadium, dove sono mancati del tutto Laurienté, Thorstvedt e Toljan e la formazione iniziale è stata totalmente inedita (e inaspettata).

Tolti Doig, Boloca e Bajrami (nessuno dei quali ha brillato, comunque), gli altri sono tutti nuovi. Il quarto è Mulattieri, che l’anno scorso è stato perlopiù un incolpevole riserva, a cui non è mai stata data una reale possibilità di mettersi in mostra, e che nelle prime due giornate di B ha già messo a ruolino personale un gol (più uno in Coppa) e un assist. Poi, nuovi acquisti (Caligara e Odenthal), ex Primavera Campione d’Italia (Kumi) o giocatori rientrati dai prestiti (Paz, Romagna, Antiste e Satalino), in una parola in campo sono scesi calciatori con la fame. Quella vera, la stessa invocata da Grosso a più riprese sin dal ritiro di Ronzone. E in panchina, capitan Obiang a parte, c’era tutta gente nata dal 2000 in avanti… Davvero non male.

Anche perché a risolvere la partita sono stati proprio i gol di Antiste e del subentrato Flavio Russo, due storie diverse, due giocatori sui quali non era facile scommettere. 

Il francese, rientrato dall’infortunio e chiamato all’arduo compito di sostituire il connazionale Laurienté per estro e fantasia, vanta un’incredibile media media gol in rapporto alle gare giocate con la maglia del Sassuolo, ovvero di 2 reti in tre partite, l’ultima marcatura prima di quella di ieri realizzata nel successo casalingo per 5-0 del 2 ottobre 2022 contro la Salernitana. Sei giorni dopo il suo unico altro gettone in Serie A in neroverde contro l’Inter sempre al Mapei, stadio che l’esterno conosce bene avendo giocato nell’annata passata tra le fila della Reggiana. 

Una media simile anche per Flavio Russo, il capocannoniere del Campionato Primavera della scorsa stagione. A Catanzaro, pur subentrando a pochi minuti dalla fine, aveva trovato il tempo per sfiorare il gol vittoria. Ieri, in coppia con Mulattieri, ha dato vita ad un tandem d’attacco capace di completarsi, con il numero 9 molto bravo a sacrificarsi e a sganciarsi nel ruolo di seconda punta, creando spazio per i compagni, e l’attaccante ex Catania abile nel finalizzare da rapace d’area di rigore nell’azione del 2-1, mettendo la propria prima firma nel tabellino dei marcatori tra i “pro” alla seconda presenza in B. Tra l’altro segnando davanti a Bigica e ai suoi (ex) compagni campioni della Supercoppa, oltre a Berardi, in tribuna con Ghion, D’Andrea e i due nuovi arrivati. Di lui si era parlato dal punto di vista di una cessione al Catanzaro per cercare un altro attaccante, tra i quali si vocifera di Gytkjaer… ma quanto è necessario?

Se si pensa poi che Satalino,  che aveva mostrato qualche incertezza alla prima giornata, ha messo letteralmente le mani sui tre punti, compiendo almeno due interventi miracolosi, l’elenco comincia ad allungarsi senza necessariamente ricorrere ai nomi più altisonanti della rosa.

E chissà che proprio la presenza in tribuna del neo portiere Moldovan non abbia galvanizzato ancora di più l’ex estremo difensore delle giovanili della Fiorentina, segno di come la concorrenza possa solo giovare, creando qualche (gradito) grattacapo a mister Grosso. 

Diciamo che, in qualche modo, la nuova squadra sta venendo fuori. E sta venendo fuori molto bene, grazie alla nuova linfa data dai giovani e dai giocatori in cerca di rilancio, tutti con un unico comun denominatore: le motivazioni e la voglia di mettersi al servizio della causa. Chi non le ha è giusto che non faccia più parte del progetto, da cui, oltre a Laurienté, sembrano ai margini Thorstvedt e Toljan, come detto entrambi nemmeno in panchina (a meno di problema fisico, dato che secondo Gazzetta erano in tribuna).

Resta da registrare l’approccio all’inizio del secondo tempo al rientro dagli spogliatoi. Curiosamente entrambi i gol subiti in campionato sono arrivati al minuto 53 dopo una prima frazione sempre chiusa in vantaggio. Cabala del numero a parte, non si può parlare di caso, visto che anche in Coppa ad inizio ripresa era arrivata la rete del Cittadella. Un dato, che, come ammesso dallo stesso mister nel post-partita, se ripetuto può diventare un campanello d’allarme, rappresentando un dettaglio da non sottovalutare e, si sa, quanto i dettagli facciano la differenza in Serie B, determinando il filo sottile tra il successo e la sconfitta

Ora i neroverdi sono attesi dalla prova del nove, con una trasferta in una Bari ancora priva di punti, che dall’Emilia è appena rientrata sconfitta e che già alla terza giornata sarà chiamata ad una sfida da “dentro o fuori” dal punto di vista mentale per non cadere nel baratro davanti al proprio pubblico. Sarà l’ultima che si giocherà a mercato ancora aperto, ma la sensazione è che dalla gara contro il Cesena l’allenatore sia uscito con maggiori certezze di quando vi era entrato, con la consapevolezza che la strada imboccata sia quella giusta e di avere già a disposizione buona parte di ciò che serve. Sensazione da confermare, come sempre, sul campo. 

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foto: sassuolocalcio.it

Riguardo Giuseppe Guarino

Giornalista beneventano ma neroverde, mancino e grafomane. Sempre attento a tutto ciò che gli cambia attorno, ma con leggerezza. Prova a dare la sua visione sul mondo del Sassuolo

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