Francesco Pedone ha parlato ai microfoni di Rai Sport dopo Sassuolo-Torino, partita che ha visto il secondo trionfo di fila dell’Under 18 neroverde al Torneo di Viareggio e il terzo nella storia: “Per il Sassuolo è la seconda volta consecutiva. Per me e per molti ragazzi è la prima. Siamo felici perché è un torneo prestigioso. Siamo andati in crescendo di partita in partita. Poi la finale è sempre una partita particolare, un po’ di energie vengono anche a mancare e magari si è meno lucidi. Abbiamo messo in campo tutto ciò che i ragazzi avevano dentro e siam stati premiati anche per quello. La partita è stata tirata, come tutte le finali“.
Il Sassuolo ha saputo sfruttare i calci da fermo: “Io ho un’idea che credo gli addetti ai lavori condividano tutti: se hai un calciatore bravo a calciare da fermo hai dei vantaggi. Quando giocavo a Venezia, con Recoba, ti faceva fare gol a tutto. Mata è un giocatore che ha un piede raffinato, una buona balistica, mette la palla dove vuole. Siamo avvantaggiati e lui calcia punizioni e calci d’angolo. Siamo bravi a sfruttar bene i suoi calci di punizione e i suoi tiri“.
Per il Sassuolo è una vittoria importante: “Il Sassuolo in questi anni è cresciuto tanto, basta vedere i giocatori arrivati tra i professionisti e che giocano anche in Serie A. Si lavora bene e c’è tanta attenzione per i giovani. Vincere ancora un torneo penso che sia un segnale di tutto il lavoro che fa il Sassuolo. La maggior parte dei ragazzi erano del 2005, qualcuno del 2004. Due categorie che hanno giocato poco insieme, ma c’era qualità dei singoli. Io ho cercato solo di stimolarli caratterialmente e dar loro motivazioni giuste e un ordine nel gioco. Penso che sia un plauso per tutti gli allenatori che sono a Sassuolo, anche per Bigica, anche per il direttore Palmieri, perché hanno lavorato tanti anni a Sassuolo e si vedono i frutti del lavoro quotidiano su tanti ragazzi. Ci auguriamo che molti di loro diventino professionisti“.
La crescita dei ragazzi al primo posto: “Sono molto soddisfatto, uno degli obiettivi che ci eravamo prefissati dal primo giorno e dalla prima gara era quella di mettere al servizio della squadra il talento dei nostri ragazzi e le loro qualità. Molti hanno dimostrato di poter far bene. Anche chi si è trovato qualche volta fuori dagli 11, nelle occasioni in cui è chiamato in causa poi viene premiato. In questo torneo si è visto che molti ragazzi hanno dimostrato di poter far bene e migliorare. Mi auguro che sia uno stimolo per loro e per il loro futuro“.
Ora è il momento dei festeggiamenti: “Per festeggiare stiamo insieme e sulla carta domani dovremmo giocare con l’Empoli, ora vediamo cosa accade. Io in campo? Avrei pochi minuti nelle gambe. L’emozione di essere stato tirato in aria dai ragazzi è stata grande, io ho cercato di dar loro tutto quello che avevo. Avevo paura perché qualche mese fa mi sono rotto il tendine d’Achille e temevo che cadendo me lo facessero ri-rompere“.