Sassuolo-Bologna 0-1. Ennesima sconfitta in campionato, quattro punti in classifica e solo tre gol fatti. Tutto questo in sei giornate di campionato. Raccogliere l’eredità di un grande allenatore come Eusebio Di Francesco e proporre quel suo calcio spettacolare è un compito molto difficile e il nuovo mister del Sassuolo, Crisitian Bucchi, non sta ottenendo i risultati sperati. Sebbene la possibilità di un esonero, come richiedono i lettori più drammatici, sia attualmente inesistente, su Bucchi stanno cadendo numerose critiche, soprattutto sulla formazione gara dopo gara viene mandata in campo e sul fatto che questo nuovo Sassuolo non conosca la via del gol (peggio dei neroverdi solo Benevento e Crotone).
Ed è proprio in questo clima tutt’altro che allegro e rilassato è arrivata la consueta interista post partita. Ecco le parole del mister:
Grande rammarico per una sconfitta non meritata, però, alla fine solo zero punti: “Io sono ottimista, di carattere. Non mi fermo davanti a questa sconfitta, immeritata. Non recrimino sull’espulsione o su altri fattori. Io guardo solo una cosa. La mia squadra sta crescendo. Oggi abbiamo messo in grande difficoltà un Bologna che veniva da prestazioni super dopo aver messo alle corde Napoli, Inter e Fiorentina. Il nostro primo tempo ci da grande morale. La strada è quella giusta. Vedo una squadra che sa soffrire. Poi è normale, siamo avvelenati e rammaricati per questa sconfitta. Come con la gara di Bergamo ci è rimasto l’amaro in bocca. Questo veleno ci può servire per il futuro”.
Hai sottolineato un buon primo tempo, peccato non sia arrivato il gol del vantaggio: “Era la terza partita in una settimana. Abbiamo tanti giocatori che sul piano fisico vengono da percorsi non facili. Duncan, Magnanelli, Matri, Missiroli, Berardi e tanti altri. Lo scorso anno è andata male a causa di un incredibile numero di infortuni. Oggi non avevamo le gambe per finire i 90 minuti. Nel secondo tempo il Bologna ha fatto qualcosina in più di noi, ma niente di che”.
Un commento sulle scelte tattiche e sulle sostituzioni avvenute nel secondo tempo: “Le sostituzioni sono state obbligate. Berardi ha chiesto il cambio. Matri non ce la faceva più e idem per Duncan che dopo Cagliari è stato due giorni fermo a causa di un problema al ginocchio. Eravamo in una situazione d’emergenza e nelle emergenze bisogna stringere i denti. Questi sono stati tre cambi annunciati. Sicuramente l’espulsione di Magnanelli ha complicato tutto”.
Da grande attaccante, ti chiedo, da cosa è causata questa difficoltà nell’andare in gol: “L’importante è creare occasioni. Con la Juve non siamo stati lucidissimi, ma giocavamo con una squadra fortissima. Con Genoa e Torino abbiamo creato qualcosina. A Bergamo, a Cagliari e questa sera abbiamo creato bene. Questo è il nostro punto di partenza. In Serie A non ti capitano dieci palle gol, te ne capitano tre. Dobbiamo essere bravi nel concretizzarle. Lo metto infondo perché questo non è un alibi. Ci è mancata un po’ di fortuna che nel calcio non fa mai male”.
Adjapong, insieme a Lirola tra i migliori, alla fine ha sfiorato il gol del pareggio: “Ci sono state diverse occasioni. La sua è quella di Matri. È un momento così. Magari in futuro raccoglieremo più di quello che meritiamo. È una speranza, tocca a noi trasformarla in realtà”.