Il Sassuolo, il Genoa e la Sampdoria sono i tre club più agguerriti nella crociata contro DAZN: a tenere banco in Lega in questi giorni è la ripartizione degli introiti derivanti dai diritti televisivi, per un totale dell’8% degli 840 milioni totali suddivisi in base agli ascolti televisivi forniti da un soggetto certificato, quindi Auditel. Secondo la Legge Melandri, che i tre club in questione vorrebbero applicata, i dati devono essere certificati. È ipotizzabile, secondo Milano Finanza, che la Serie A stessa possa chiamare in causa terzi certificatori che valutino e confrontino i dati d’ascolto.
Non solo: DAZN non ha ancora reso noto il numero di abbonati che, secondo indiscrezioni, sarebbe sotto al milione, ben distante dalla soglia prevista per lo scatto del bonus di 150 milioni alle società. Sassuolo, Genoa e Sampdoria hanno fatto parte del fronte pro-Sky e anti-DAZN fin dalle assemblee di Lega per l’assegnazione dei diritti, una delle quali a febbraio è stata addirittura disertata, e non sorprende una presa di posizione così netta quando si parla di tali cifre di denaro, provenienti da quella che può essere considerata la prima fonte di introiti per le società di Serie A.