Sarà Angelo Carbone a raccogliere la pesante eredità di Francesco Palmieri a capo del Settore Giovanile del Sassuolo. Dopo essere stato ufficializzato la scorsa settimana, quella di oggi per Carbone è stata la prima giornata di lavoro nel suo nuovo incarico. Accolto da Palmieri e Carnevali, Carbone ha svolto una serie di incontri operativi con la dirigenza per pianificare la prossima stagione ed ha rilasciato le sue prime parole in neroverde: “E’ stato tutto molto veloce, anche grazie al rapporto che mi lega al nuovo DS Francesco Palmieri che mi ha voluto fortemente. Appena c’è stata la possibilità, ho subito detto di sì. Credo ci siano tutti i presupposti per lavorare bene e per far crescere i ragazzi: sono in una società che ha creato il suo DNA, la scelta da parte mia è stata facile. Il centro sportivo è all’avanguardia, di alto livello”.
“Il primo punto è accompagnare i ragazzi nella crescita calcistica, portandoli più possibile a diventare professionisti: questo vuol dire aiutarli anche dal punto di vista sociale, Sassuolo deve essere un ambiente sano ed educativo. Più giocatori si riescono a portare in prima squadra e meglio è: questa mission è importante da parte di un settore giovanile. Il giocatore che viene scelto deve avere prospettiva calcistica: serve lungimiranza nella scelta, poi altre componenti importanti oltre a quelle tecniche sono quelle umane e caratteriali. Il calcio è cambiato: ci si allena molto meno rispetto a prima. Adesso c’è molta più forza, velocità e struttura: a livello europeo i giocatori sono molto più atletici. Fare gruppo ed essere squadra è molto importante: il calcio è un gioco di squadra e bisogna aiutarsi. Poi è chiaro che in un settore giovanile ci sono delle scelte da fare, ma questo non significa che chi è meno bravo dal punto di vista atletico non venga comunque fuori con altri criteri importanti, come quelli educativi e del rispetto”.
“Un obiettivo? Che le squadre giochino con un certo tipo di mentalità, che si faccia bel calcio e che i giocatori siano propositivi”.