Le pagelle di Lecce-Sassuolo
Giacomo SATALINO 6.5: nel suo personale derby con il Lecce, viene impegnato ben poco sia per la bravura del reparto arretrato del Sassuolo, ma anche per le polveri bagnate del Lecce. L’intervento più significativo è difatti su una palla ferma, la punizione angolata di Rebic.
Jeremy TOLJAN 6+: il Lecce lo isola spesso in uno contro uno con Banda, dove si fa rispettare. In attacco, invece, il rapporto con Volpato il rapporto è di amore e odio.
Cas ODENTHAL 6.5: dà una mano a Toljan in copertura su Banda, ma nel complesso ha poche faccende da sbrigare. Attentissimo sui numerosi lanci lunghi del Lecce.
Tarik MUHAREMOVIC 7: nel giro di quattro giorni ha esordito a freddo e segnato il suo primo gol con la maglia del Sassuolo. Ottimo impatto con la realtà neroverde per il difensore bosniaco, che sta sfruttando bene le opportunità in suo favore e che, complice lo stop di Lovato, avrà sempre di più.
Josh DOIG 6: in attacco si prende poche licenze, mentre in difesa fa buona guardia nelle diagonali e in marcatura. Prestazione sufficiente (dal 56′ Edoardo PIERAGNOLO 6: già molto esperto nelle situazioni sporche e di difesa del risultato, si limita a coprire la fascia senza sgroppate).
Luca LIPANI 6+: Grosso lo schiera principalmente da mezzala per sfruttare il suo dinamismo: è suo l’assist per il mancato 2-0 di Russo. Può migliorare ancora in interdizione, soprattutto nell’uso del corpo.
Pedro OBIANG 6.5: si posiziona in mezzo alla mediana con il suo solito ma affatto scontato contributo in entrambe le fasi. Dà una mano sulle seconde palle e dirige la diga mediana, da cui passa ben poco.
Fabrizio CALIGARA 5: lasciato a riposo con il Cosenza, l’ex Juve torna in campo a Lecce senza però sorprendere e, anzi, molti contropiedi reclamano ancora un esito diverso. Caligara può fare molto più di così, va aspettato (dal 71′ Janis ANTISTE 6: rientra nelle rotazioni dopo qualche turno di assenza. Non è tra i protagonisti del gol del 2-0, ma ha la sua opportunità qualche minuto più tardi su un tiro masticato dalla difesa del Lecce).
Cristian VOLPATO 5.5: il solito Volpato, con l’intraprendenza che sfocia spesso nell’eccessiva confidenza palla al piede. Le buone iniziative non mancano, ma dà ancora l’impressione di essere un oggetto eterogeneo nel contesto squadra. Qualche lamentela all’uscita dal campo (dal 71′ Luca D’ANDREA 7: il primo pallone che tocca è in un contropiede gigantesco, dove purtroppo sbaglia il suggerimento per Antiste. Il secondo, lo scarica direttamente in porta con uno dei suoi tiri in accentramento: primo gol tra i professionisti per Luca D’Andrea, rientrato in campo oggi dopo l’infortunio al menisco. E che rientro: tanti dubbi positivi attanaglieranno Grosso nelle prossime settimane).
Flavio RUSSO 5.5: soffre molto nel primo tempo, dove riesce a vincere ben pochi contrasti e ad indirizzare pochi palloni nella maniera ideale. Il rigore in movimento capitato sul suo destro, un bomber come lui, non può sbagliarlo (dal 71′ Luca MORO 6+: con un Lecce proteso in fase offensiva, ha un po’ di spazio di manovra come in occasione del gol di D’Andrea, nato proprio da un suo assist).
Nicholas PIERINI 6: il più esperto nel tridente, sfrutta la leggerezza della difesa del Lecce per incunearsi verso la porta. Sostituito dopo neanche un’ora da Grosso (dal 56′ Andrea GHION 6.5: torna in campo in maglia Sassuolo quattro anni dopo l’ultima volta. Soltanto da questa mezz’ora si nota a vista d’occhio la completezza del suo repertorio tecnico, dal palleggio alla visione di gioco, passando per la difesa palla. In un centrocampo così affollato, Ghion ha le carte in regola per insidiare i titolarissimi.
VOTO DI SQUADRA 7.5: il Sassuolo accede agli ottavi di finale battendo come se nulla fosse il Lecce, squadra di Serie A. Le motivazioni per fare bene c’erano tutte, la vittoria è meritata e dimostra ulteriormente che questa rosa, a livello tecnico e di profondità, ha poco da invidiare anche alle squadre della massima serie. Poco importa se il Lecce non ha schierato i titolarissimi: la squadra di categoria superiore, al Via del Mare, non è sembrato certo essere il Lecce.