venerdì , 20 Dicembre 2024
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Credits: sassuolocalcio.it

Il caso Consigli ci parla della strategia Sassuolo

E fu così che Andrea Consigli ruppe il silenzio. Lo ha fatto attraverso il proprio profilo Instagram, che il numero 47 centellina e riserva solitamente a quadretti familiari. “Mai chiesto la cessione. Mai stato un problema giocare in Serie B”. Frasi di questo tenore di solito sono riservate a giornalisti che sono andati fuori strada con le ricostruzioni. In questo caso, invece, Consigli sembra riferirsi alla società, che invece di metterlo in porta lo ha messo alla porta.

Ma andiamo con ordine. Andrea Consigli ha un contratto con il Sassuolo fino al 2025: non ci è dato sapere quando sia arrivato il rinnovo, solitamente annunciato dalla società e passato invece in sordina. Un rinnovo di un anno rispetto al precedente accordo in vigore fino a giugno 2024, stipulato nel 2021. E’ stata la Gazzetta di Modena a lanciare l’indiscrezione, a supporto della quale sono arrivati gli addii con Defrel, Ferrari e Pegolo ma non con Consigli, che difatti si presenterà regolarmente alle visite, al raduno al Due Pini e in ritiro a Ronzone. Il sigillo sulla permanenza lo mette apparentemente lo stesso AD Carnevali a margine del Gran Galà del Calciomercato 2024, dove dichiara che “Consigli è un giocatore legato a noi, non c’è nulla da dire nei suoi confronti. Dobbiamo solo ringiovanire un po’ la squadra, ma lui fa parte della nostra rosa”.

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foto: Instagram Andrea Consigli

Durante la conferenza di presentazione di Palmieri, Carnevali aveva messo in guardia da chi dava Grosso come un accordo già in dirittura, parlando di notizie non veritiere. Non che lui sia la bocca della verità, a dirla tutta, almeno sul caso Consigli. Ma si sa, è il gioco delle parti: non è la prima né l’ultima dichiarazione che lascia il tempo che trova, la verità emerge lontano dai microfoni, come in questo caso. Consigli infatti non ha più presenziato alle amichevoli, né ad un importante evento extra-campo come la presentazione della squadra. Il Sassuolo pare averlo offerto al Milan, a cui si è infortunato Sportiello; c’è stato anche un abbocco con il Monza, avversario dell’amichevole di ieri. Eppure, Consigli è ancora sotto contratto e nessuna cessione è stata ancora formalizzata.

Consigli-Sassuolo: una querelle inattesa, ma che non sorprende

Parliamoci chiaro: negli ultimi anni, la gestione portieri del Sassuolo è stata decisamente opaca. Alla volontà di far crescere i numerosi giovani portieri – Turati, Satalino e Russo, ma anche Zacchi, l’ex Vitale, adesso c’è pure Theiner – si è sempre opposto l’inamovibile binomio Consigli-Pegolo, che anno dopo anno veniva confermato lasciando agli altri le briciole. Beninteso: non saremo qui a sparare a zero su Consigli e a rimarcare i suoi errori, né ad idolatrare le nuove leve a priori. Va però detto che da anni il Sassuolo ha optato per questa gestione a doppio senso di marcia che non ha fatto tutti contenti, affatto. Una gestione che ha portato il Sassuolo a lasciare Turati al Frosinone dopo la promozione in Serie A del club ciociaro, quando il rientro alla base sembrava la scelta più naturale. Qualcosa da ridire ce l’ha pure Cragno, tenuto ad oltranza in panchina: ma qui vogliamo mettere bocca fino ad un certo punto, essendo scelte anche tecniche e non solo dirigenziali. Prima o poi, però, questo divorzio sarebbe arrivato: se fino ad oggi è stato procrastinato, adesso sembra che il Sassuolo si voglia togliere il dente prima possibile.

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Credits: sassuolocalcio.it

A fare specie non è la scelta tecnica da parte del Sassuolo. Cedere lo scettro ad uno dei numerosi portieri tesserati, Turati o chi per lui, è più che lecito e dubitiamo che Consigli si sia risentito per questo: di fiducia sul campo, Consigli, ne ha avuta tanta e questo lo sa bene. Anche perché, come Consigli stesso ha ribadito, non avrebbe avuto problemi a restare in Serie B. Dubitiamo fortemente che dietro questo trattamento ci siano motivazioni di ingaggio: per quanto oneroso, l’ingaggio di Consigli non è fuori scala per il Sassuolo, che non si sta facendo troppi problemi a trattenere altri stipendi ben più pesanti e di giocatori ben meno vogliosi di restare, Berardi su tutti. Ma ormai dovremmo averlo capito che il tema motivazionale non è tra i primi criteri che guidano le scelte del Sassuolo.

A lasciare a bocca spalancata è ancora una volta la cecità del Sassuolo nei confronti dei giocatori veramente motivati, che ci hanno sempre messo la faccia, che non vedono il Sassuolo come un trampolino e che formano quel poco spogliatoio rimasto, ormai considerato una specie in via d’estinzione. Non che debba bastare la motivazione per strappare un contratto: ma avere un occhio di riguardo per queste figure e scegliere i modi giusti in caso di addio, ci sembra il minimo. Anche la curva si è espressa a favore di una conferma di Consigli, che pochi giorni prima era salito sul banco degli imputati laddove molti compagni sono rimasti in disparte, come in una visita a quel parente che proprio non vuoi vedere e che vuoi levarti dai piedi prima possibile. 

Tutto questo polverone a beneficio di chi? A beneficio di qualcuno che manco vuole rimanerci, a Sassuolo. Un portiere di prospettiva come Turati: che si è messo di traverso (più o meno giustamente) e non vuole tornare in B dopo una stagione da titolare in Serie A. Curiosamente il Sassuolo, con quei giocatori forti ma con la testa altrove, va a nozze. Con quale presunzione il Sassuolo credeva di riportare alla base Turati senza che questi, dopo essere stato sballottato in prestito qua e là, ambisse a restare in Serie A? “Turati ha un contratto e non può fare quello che vuole”, direte voi: allora ce l’ha anche Consigli, che ha tutto il diritto a voler rimanere. Va a finire che il portiere titolare sarà Satalino. Oppure verrà fuori che abbiamo frainteso, che è tutta una nostra montatura di chi non vuole il bene del Sassuolo, che Consigli non ha partecipato alla presentazione della squadra perché aveva il raffreddore e che ciononostante inizierà l’undicesima stagione in neroverde.

Come la scorsa stagione, il tema motivazionale sarà al centro del dibattito sul Sassuolo Calcio. Grosso ha tracciato la strada nella conferenza stampa di apertura ed ha rimarcato il problema a più riprese, l’ultima delle quali ieri dove ha parlato di “giocatori non felicissimi di restare”. Possiamo leggerla anche come una frecciatina alla dirigenza, che non gli sta dando certezze su chi sarà in rosa e chi no. Visto l’andazzo, la domanda non è più chi resta, ma come resta.

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Riguardo Gabriele Boscagli

Deluso dalle big fin dalla giovanissima età, si è affezionato al Sassuolo e non lo ha più lasciato. In redazione è il pilastro del settore giovanile.

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