Se in passato il problema erano i minuti di recupero, oggi inquieta, e non poco, il fatto che 6 dei 19 gol complessivi subiti dal Sassuolo in queste prime 13 giornate, siano arrivati nell’arco dei primi 10 minuti di gara. Un problema ormai cronico quello dell’approccio alla gara in questo avvio di stagione, problema del quale si discute ormai da tempo ma la cui tendenza non accenna ad essere invertita. Se la soluzione fosse far iniziare le partite dal minuto 11 forse il Sassuolo a fine stagione avrebbe più punti in classifica… chissà… ma la realtà e ben diversa.
Sarà che i lunch match non portano particolare fortuna ai neroverdi, che non ne vincono uno dal 14 maggio 2017, il giorno della doppietta di Iemmello a San Siro contro l’Inter… Sarà che il Parma non è l’avversario preferito del Sassuolo: nei 7 precedenti ufficiali tra Serie B ed A i ducali hanno le statistiche dalla loro parte, 3 vittorie, 2 sconfitte e 2 pareggi, senza contare che nel precampionato ci ha buttato fuori dalla Sportitalia Cup. Sarà che quella maglia gialloblu che rappresenta la terza maglia del Sassuolo 2018-19, indossata per la prima volta ieri al Tardini, fosse più appropriata ai padroni di casa… ma la scaramanzia è sempre l’ultima spiaggia.
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De Zerbi ci ha abituati a non abituarci, è raro che abbia schierato gli stessi undici per più di due partite consecutive, e lo stesso vale per lo schieramento tattico, passando dalla difesa a tre a quella a quattro, da Boateng falso nueve a Boateng esterno d’attacco, dal singolo mediano in regia al doppio regista… Insomma, tanti, forse troppi cambiamenti in corso d’opera che hanno pagato solo in parte, perché il Sassuolo è stabilmente dalla parte sinistra della classifica dietro solo alle big, ma una vera ossatura di squadra non la si vede ancora.
Quanto detto in precedenza vale soprattutto in funzione dei problemi cronici della fase difensiva neroverde. E’ risaputo che il parma di oggi è una squadra che punta sulle ripartenze, affidandosi ai suoi attaccanti rapidi e alle verticalizzazioni. Il Sassuolo ha dimostrato di soffrire anche contro avversari con atteggiamenti tattici ben più remissivi, ma vere contromisure “anti-Gervinho” non si sono viste.
Andiamo ora ad analizzare i numeri della partita per avvalorare la precedente tesi. Il primo dato emblematico è quello relativo al possesso palla: 69% per il Sassuolo (accuratezza passaggi 89%), 31% per il parma, a conferma dell’atteggiamento tattico dei ducali, aspettare e ripartire. Secondo dato, quello relativo alle palle perse: 25 per il Sassuolo, 4 in più del parma, e quando perde palla il Sassuolo sono dolori… Solo 17 quelle recuperate, 3 in meno rispetto al Parma, a confermare l’atteggiamento non particolarmente cattivo dei neroverdi. Per quanto concerne le occasioni da gol, sono 5 per il parma e 4 per il Sassuolo. E’ Babacar il più pericoloso del Sassuolo con 2 occasioni, e Berardi il più generoso con 5 palle recuperate.
Particolare la partita di Marcello Gazzola, entrato all’80°, contro la sua ex squadra con la quale ha militato per 7 stagioni, indossando allo stesso tempo la casacca (la numero 23, come al Sassuolo) della propria città, Parma, con la quale è cresciuto professionalmente.