Giovanni Carnevali, ad del Sassuolo Calcio, ha parlato in un’intervista rilasciata ai microfoni del Corriere della Sera in vista dell’ultima giornata contro il Milan di domenica prossima (ma anche del calciomercato).
Su Sassuolo-Milan: “Spero che la partita con il Milan arrivi e si concluda in fretta. Dalla settimana scorsa il mio telefono non smette di squillare e domenica sera poi si è scatenato l’inferno. Centinaia di conoscenti chiedono i biglietti per la partita, ma lei capirà. Se erano pochi 75 mila posti per contenere tutti i tifosi del Milan contro l’Atalanta a San Siro, figuriamoci i 24 mila seggiolini del Mapei. Richieste di biglietti a parte, è bello che il campionato sia così avvincente fino alla fine. Mi stupisce l’entusiasmo che accompagna il Milan e tutto il suo ambiente, l’alchimia che si è creata fra pubblico e squadra”.
E quando si parla di Milan non si può non fare riferimento a Giorgio Squinzi: “È vero che amava il Milan ma era pur sempre il presidente del Sassuolo: anche lui in passato ha gioito quando lo abbiamo battuto. Se fosse qui con noi probabilmente sarebbe imbarazzato, anche se è sempre stato il primo a trasmettere ai giocatori la cultura dello sport”.
Poi si parla della possibilità che Raspadori vada alla Juve: “Ha enormi qualità, ma è giovane e deve crescere. Dovrebbe arrivare in un top club con maggiore esperienza rispetto a quella che ha ora. Se gli si chiede di vestire i panni dell’erede di Dybala avrebbe difficoltà, ci vuole tempo”.
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Poi il discorso vira su Berardi: “È il nostro campione, si è consacrato vincendo gli Europei, quest’anno ha realizzato 15 gol e 14 assist. Non vedo nel suo ruolo giocatori più forti. Prima che il club fosse al centro di trattative di cessione, avevo incontrato i dirigenti del Milan che avevano chiesto informazioni su più giocatori. Ora con le voci di vendita della società si è bloccato tutto”.
E per Scamacca all’Inter: “Pochi in Europa hanno le sue caratteristiche, ha grande prospettiva. Piace ai nerazzurri come ad altri ma il calcio italiano economicamente non sta attraversando un momento di prosperità. Mi piacerebbe che restasse in A per dare più valore alla Nazionale ma temo che abbia più mercato all’estero”.
Infine un commento sulla mancata qualificazione della Nazionale ai Mondiali 2022: “Non è un rimprovero da muovere al Sassuolo: quando nove anni fa arrivai in Emilia, il piano di Squinzi era di investire su giovani e italiani, affidandoli a un allenatore che sposasse le nostre idee. Abbiamo venduto nell’ultimo anno Marlon, Locatelli, Caputo e Boga ma ora abbiamo Scamacca e Frattesi che in tanti seguono. Il nostro obiettivo è mantenere un equilibrio fra risultati e sostenibilità economica”.
Il Modello Sassuolo fa scuola: “Siamo una società ambiziosa, che punta alle coppe. Magari non la Champions perché dietro abbiamo pur sempre una città di 40 mila abitanti, ma in Europa League ci siamo già qualificati. Proprietà straniere, come lo Spezia, son venute qui a studiare il nostro modello: del resto abbiamo lo stadio di proprietà, un centro sportivo, un settore giovanile che funziona, una squadra femminile e siamo in A da nove anni”.