Emiliano Leva, ex allenatore di Davide Frattesi e Gianluca Scamacca, è stato intervistato dalla Gazzetta Regionale qualche giorno dopo la partita tra Fiorentina e Sassuolo, gara nella quale entrambi i calciatori sono andati a segno. Leva, attuale attuale direttore generale dell’Atletico Morena, allenò i due classe 1999 tra il 2009 ed il 2012, nel delicato periodo tra le fine della scuola calcio ed il primo campionato di Giovanissimi Fascia B.
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Parliamo di Gianluca e Davide fuori dal campo, che bambini erano? E che uomini sono diventati? “Che dire, due ragazzi meravigliosi, di un’educazione unica. Sempre posati e con la testa sulle spalle, sin da bambini. Non ho mai avuto problemi con loro, anzi. Per quanto riguarda Davide l’ottima famiglia alle spalle lo ha sicuramente facilitato nel percorso di crescita, ma lui è stato altrettanto bravo a restare sempre quel ragazzo genuino che ho allenato io alla Lazio. Nonostante tutto quello che si sia detto e ridetto sul conto di Gianluca e nonostante una situazione particolare in famiglia (i genitori separati, ndr), anche lui è sempre stato un ragazzo meraviglioso. Su di lui tante chiacchiere prive di fondamento e, soprattutto, non è stato considerato che ad un certo momento, quando si cresce e si diventa uomini, ognuno vive la propria vita, quindi francamente non ho capito perché tutte quelle cattiverie. Comunque, parliamo di calcio che è sicuramente meglio”.
Che tipi di giocatori erano a quei tempi? “In quel gruppo c’erano molti giovani interessanti, si trattava del primo gruppo Elite della Lazio, erano i migliori in assoluto tra un centinaio di ragazzi del ’99. Abbiamo vinto tornei, uno in particolare in Svezia di cui si parlò molto. Ci siamo tolti la soddisfazione di battere la Roma in finale ad un’altra manifestazione, insomma, abbiamo vissuto tanti momenti belli. Per prestanza fisica in termini di quantità Frattesi era sicuramente un elemento che spiccava. Gianluca più per prestanza e altezza, sovrastava gli avversari, una volta messa la palla in area di rigore nessuno riusciva ad ostacolarlo. Cosa mi impressiona adesso di loro? Niente, non mi stupiscono, i calciatori veri si vedono sin da bambini. A volte mi rendo conto che adesso eseguono delle giocate o realizzano dei gol identici rispetto a dieci anni fa”.
Come mai la Lazio si è lasciata sfuggire due talenti di questa portata? “Nella gestione precedente del settore giovanile biancoceleste non si lavorava male, i risultati venivano, ma credo ci fosse poca attenzione da parte della società nei confronti del vivaio. In questo momento, invece, con l’inserimento di Bianchessi e di uno staff che sta lavorando molto bene ci sono riscontri diversi”.
É vero che Frattesi venne scartato dalla Lazio? “Assolutamente no, Davide è nato il 22 settembre e quindi si stava aspettando il compimento dell’età necessaria per far sì che potesse firmare il vincolo, per questo non fu chiamato subito. Nel frattempo, però, la Roma s’inserì riuscendo a convincerlo. Dire che Frattesi sia stato scartato dalla Lazio non corrisponde alla verità“.
E Scamacca? “Anche lui per un ritardo nella firma del tesseramento pluriennale, ma fu un discorso diverso rispetto a Frattesi. A Gianluca fecero la corte moltissime società, il Milan mi chiamò personalmente per essere favorito nell’approccio con il ragazzo ma dissi di rivolgersi al diretto interessato nel caso. La Lazio nel frattempo ha temporeggiato troppo e Scamacca trovò l’accordo con la Roma, anche perché Davide si era trasferito in giallorosso da poco tempo, loro sono sempre stati molto legati“.
Che tipo di carriera pensi possano fare? “Diciamo che in questa stagione entrambi stanno compiendo step importantissimi, Scamacca è stato anche convocato dalla Nazionale maggiore. Senza nulla togliere al Sassuolo, una società modello, credo che questa stagione sia un trampolino di lancio per squadre di prima fascia. Qualcosa già bolle in pentola, a breve arriveranno squadre importanti a bussare alla porta”.
Ti senti ancora con loro? “Certamente, ci sentiamo spesso, anche in videochiamata. Gianluca gioca sempre alla playstation, con quel faccione in primo piano (ride, ndr). Sono ragazzi speciali, molto semplici, è sempre bello ricordare il passato con loro e farci qualche risata“.