Intendiamoci, il titolo di questo commento post-partita vuole innanzitutto sdrammatizzare. In questa stagione il Sassuolo aveva raccolto, formalmente, due sconfitte consecutive solamente nei match dell’inizio del girone di ritorno contro Napoli e Bologna, pur intervallate, in realtà, dal recupero del match casalingo contro il Torino, terminato in pareggio.
Pertanto non saranno certo gli zero punti raccolti contro Genoa e Fiorentina a far crollare la soddisfazione dei tifosi per una stagione che sarà di certo la migliore della storia del Sassuolo. Tuttavia, a prescindere da come terminerà il match tra Sampdoria e Milan, i neroverdi oggi hanno indubbiamente sofferto più di quanto era lecito attendersi. I viola sono entrati in campo, com’era prevedibile, per raccogliere i tre punti davanti al pubblico amico e sono riusciti nel loro proposito imponendo a Magnanelli e compagni ritmi forsennati per gran parte del primo tempo.
Il pareggio raccolto nei primi minuti della ripresa ha sfruttato un evidente errore di posizionamento della difesa della Fiorentina e poteva far sperare in una rimonta ma, come accaduto spesso anche lo scorso anno il Sassuolo, subito dopo aver realizzato la rete, ha visto calare la sua attenzione e il suo impatto dal punto di vista fisico, subendo immediatamente il sorpasso viola con il capolavoro di Ilicic. Da lì in poi è stato buio, e l’autorete di Consigli, purtroppo, ha certificato una vittoria più che meritata per gli uomini di Sousa. Il dato statistico che registra 58 contrasti vinti dai neroverdi rispetto ai 57 degli avversari non assume grande rilevanza davanti a una prestazione così complessivamente opaca.
Ma fortunatamente non c’è tempo per piangersi addosso dal momento che già mercoledì al Mapei Stadium arriva la Sampdoria di Montella. Certo, il citato calo atletico può far preoccupare, ma con un moderato turnover Di Francesco potrà riuscire a trovare il bandolo della matassa e concludere come si deve un campionato del Sassuolo che, è bene ribadirlo, che nessun tifoso dimenticherà facilmente.