venerdì , 20 Dicembre 2024
fonte: sassuolocalcio.it

De Zerbi: “Non credevo Frattesi così forte, vorrei sempre Berardi nelle mie squadre”

Roberto De Zerbi è stato intervistato da Sportitalia, dove ha fatto delle rivelazioni sulla sua carriera e sull’attuale esperienza al Brighton.

La situazione Ucraina è stata quella che lo ha coinvolto direttamente: “Non ho avuto paura di morire sotto le bombe. Forse perché ho elaborato dopo, ma in quel momento ero sicuro di tornare a casa. Mi dispiace vedere i calciatori di altri paesi, penso ai brasiliani, con le moglie e i figli piccoli in difficoltà. Mi dispiaceva vedere lo staff in difficoltà. Ma in quel momento abbiamo pensato solo a dare una mano ai brasiliani. E poi a tornare a casa. Perché non sono scappato? Aspettavo la sospensione del campionato ucraino, poi sarei tornato a casa. Ma è stato tutto velocissimo. Fino a un giorno prima ci tranquillizzavano dicendoci che era solo una prova di forza, poi dopo sono piovute davvero le bombe. Siamo scappati di notte. È stato un viaggio lungo e triste. La cosa più importante è il dramma che sta vivendo il popolo ucraino che sta vivendo di tutto. Per me invece è stato un trauma perché sono voluto andare in Ucraina e si stavo formando una squadra fortissima. E vedersela strappare così è dura, fai fatica ad accettarla. Nessuno dello staff mi ha tradito, ognuno è libero di fare le proprie scelte“.

Poi sulla questione Bologna dopo l’esonero di Mihajlovic: “È stato scritto di tutto. Ma ognuno le cose le vede a suo modo. Fenucci sa la verità. A Bologna sarei andato a piedi, è una delle grandi piazze italiane. Ma in quel momento non ho ritenuto che fosse giusto per me, senza fare moralismi. Faccio quello che mi sento e decido io. Io e Mihajlovic non ci conosciamo. Era una questione mia, io voglio stare tranquillo. Non è che chi ci è andato è meno, la vede solo in maniera diversa. Io nelle scelte decido seguendo il mio modo di vedere le cose“.

Poi parla della sua carriera: “Ogni esperienza è stata formativa. Al Sassuolo è stata una grande esperienza, siamo diventati un esempio per tante società in Italia. C’era Caputo, era uno dei migliori attaccanti italiani. C’era Defrel, forse si conosce un po’ di meno, si apprezza meno rispetto al suo reale valore. Poi c’erano Raspadori e Scamacca. E abbiamo deciso di tenere Raspadori, ma sapevamo delle qualità di Scamacca“.

E poi dei giocatori: “Ho sbagliato su Frattesi, non pensavo fosse così forte. Non credevo potesse essere così completo, è diventato un grande calciatore. Raspadori è un giocatore vero. Può fare ogni ruolo nel reparto avanzato. Ha una capacità di spostare la palla destro-sinistro incredibile. Pensa che lui batteva i corner indifferentemente con destro o sinistro. Berardi lo porterei in tutte le squadre. Ma dipende anche quello che serve al club. Allo Shakhtar avevamo Tete e Neres. Anche Boga me lo porterei in ogni squadra, così come Berardi. Ma al Brighton non abbiamo bisogno in quella posizione“.

E poi sulla stagione del Sassuolo: “Senza due giocatori del livello di Berardi e Traoré è normale faccia fatica. Lo scorso anno Traoré ha sempre fatto la differenza“.

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Riguardo Giuseppe Guarino

Giornalista beneventano ma neroverde, mancino e grafomane. Sempre attento a tutto ciò che gli cambia attorno, ma con leggerezza. Prova a dare la sua visione sul mondo del Sassuolo

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