Sono ormai sette anni che il Sassuolo frequenta il lussuoso salotto del torneo della Serie A Tim, il campionato di calcio più prestigioso in Italia e senza dubbio tra i più importanti a livello storico di tutto il mondo. La società emiliana, trascinata dalla grande proprietà della Mapei e dall’operato del presidente Carlo Rossi, è sicuramente una delle più virtuose del massimo campionato per rendimento in proporzione alle spese, come dimostra l’andamento dei neroverdi nell’attuale campionato italiano, nel quale si trovano in questo momento a metà classifica. Eppure, al di là dei buoni colpi di mercato e della gestione esemplare da parte della dirigenza, ci sono stati degli uomini che hanno contribuito in modo importante a quest’ascesa della società emiliana: si tratta di allenatori che hanno trovato in questa piazza un humus fertile per poter sperimentare ma anche per migliorare il Sassuolo stesso. Andiamo a vedere quali sono stati i principali artefici della rinascita della società.
Allegri, il pioniere
Il primo tra tutti è stato Massimiliano Allegri, vincitore di uno Scudetto con il Milan e di addirittura cinque con la Juventus, le due grandi squadre da lui allenate in questo decennio. Il tecnico toscano, un uomo sanguigno e poco avvezzo ai convenevoli, è stato una sorta di pioniere del gioco moderno in quel di Sassuolo. L’allenatore livornese, chiamato sulla panchina neroverde nell’estate del 2007, fu l’artefice di una grande stagione 2007-08 nella quale portò il Sassuolo alla prima e storica promozione in Serie B dopo aver conquistato il primo posto nel girone A di quell’annata. Ma non solo, in quella stagione il tecnico toscano avrebbe contribuito notevolmente anche alla vittoria della Supercoppa di Serie C1 contro la Salernitana dopo i calci di rigore e per giunta fuori casa. Colui che è stato anche allenatore della squadra per eccellenza favorita dalle scommesse sportive in Italia da anni, ossia la Juventus, fu a quell’epoca insignito anche della panchina d’oro come miglior tecnico della terza divisione italiana. Da Sassuolo in poi, dunque, per Allegri si aprì una grande carriera piena di successi.
De Zerbi, l’esteta
In seguito all’addio di Di Francesco, ormai tutt’uno con i tifosi, la società neroverde aveva pensato bene di affidare la panchina al rampante Roberto De Zerbi, che da calciatore era noto per la sua fantasia e per i suoi dribbling. Dotato di una sapienza tattica importante, De Zerbi avrebbe fatto vedere subito un buon calcio al Mapei Football Center, dando l’impressione di poter davvero creare qualcosa di nuovo dopo la fine del ciclo del suo predecessore. Nonostante il tecnico bresciano non abbia ottenuto più di due undicesimi posti consecutivi in campionato, il gioco espresso attraverso un calcio virtuoso e fatto di giocate intriganti ha conquistato i tifosi del Sassuolo, i quali per la maggior parte sono stati rapiti dall’estro tattico di De Zerbi, uno degli allenatori con più futuro del campionato italiano. Adesso che la posizione in classifica è nuovamente l’undicesima, tuttavia, in molti sperano che la squadra di quest’anno possa raccogliere frutti di migliori.
Da Allegri a De Zerbi, sul quale la dirigenza sembra voler puntare molto per un futuro prossimo di livello, i recenti allenatori del Sassuolo sembrano aver lasciato già un ricordo importanti tra i tifosi neroverdi.