venerdì , 13 Settembre 2024
matteo lovato sassuolo
foto: sassuolocalcio.it

CS – La scheda di Matteo Lovato: il Sassuolo chiude il pacchetto centrali

Matteo Lovato è l’ultimo acquisto in casa Sassuolo: il classe 2000 – stessa annata di Caligara e Odenthal – arriva in prestito con diritto di riscatto dalla Salernitana, con obbligo automatico a determinate condizioni. Il club emiliano si è assicurato un difensore giramondo, che a 24 anni ha già cambiato sei squadre, più il Genoa dove è stato lanciato a livello giovanile. Giramondo sì, ma la Serie B è una novità anche per lui che ha calcato principalmente i campi della massima categoria nazionale. Andiamo a vedere chi è Matteo Lovato, il nuovo difensore centrale neroverde.

La carriera di Matteo Lovato

Di Matteo Lovato si parla già da diversi anni, ovvero da quando decise di lasciare il Padova per approdare in uno dei settori giovanili più floridi d’Italia: quello del Genoa. Dopo un anno e mezzo tra Under 17 e Primavera, il centrale torna a Padova, dove conquista una maglia da titolare in Serie C a 19 anni: gli basta mezza stagione per fare il doppio salto di categoria e andare al Verona. Da qui inizia il lungo peregrinare del difensore in Serie A che lo porterà a vestire le maglie, nell’ordine, di Atalanta (con cui debutterà in Champions League all’Old Trafford), Cagliari, Salernitana e Torino. A detenere il cartellino di Lovato è la Salernitana, che ha compiuto l’importante investimento di 7 milioni per portarlo all’Arechi. Con la maglia granata esordirà proprio contro il Sassuolo nella sconfitta per 5-0 del Mapei Stadium del 2 ottobre 2022. Nell’ultima stagione, Lovato lascia a gennaio i campani già virtualmente condannati alla B per andare in prestito al Torino, dove gioca a sprazzi. Adesso per il centrale si aprono le porte del Sassuolo, in un’operazione condotta dall’agente Beppe Riso che ha orchestrato insieme al DS Palmieri tutti gli avvicendamenti nella difesa neroverde, avendo in procura anche Erlic e Odenthal.

mattia lovato scheda
foto: sassuolocalcio.it

Che difensore è Matteo Lovato

Lovato è un difensore centrale di piede destro, dotato fisicamente e molto duttile tatticamente. Nelle numerose esperienze maturate è stato schierato sia in un pacchetto arretrato a tre che a quattro, sia sul centro-destra che sul centro-sinistra. L’ex Cagliari non è il difensore “alla Bonucci”, a cui viene affidata la prima impostazione, e non è neanche il difensore che si spinge in progressione alzando il baricentro della squadra. Nelle formazioni in cui ha giocato, ha dovuto spesso e volentieri badare al sodo: quindi lavorare in marcatura anche “da ultimo uomo” e negli uno contro uno, giocando spesso d’anticipo cercando di sfruttare la propria velocità specie nel breve. Non a caso, nella passata stagione, Lovato è ai vertici nelle statistiche su intercetti e tackles, che si aggirano intorno ai due a partita (meglio del 90% dei centrali di Serie A). Per sfruttare al meglio queste sue caratteristiche, è possibile che Grosso lo impieghi spesso a partita in corso, cambiando assetto difensivo come visto ieri in Coppa Italia contro il Cittadella. Non benissimo nel gioco aereo: nelle ultime tre annate di A, l’ex stopper del Verona si aggira intorno al 50% dei duelli di testa vinti, ben al di sotto della media di reparto. Da Salerno parlano inoltre di un giocatore con amnesie difensive, un tema che a Sassuolo ha tenuto banco per anni: su questo argomento preferiamo esprimerci in corso d’opera, essendo di carattere prevalentemente mentale e motivazionale ancor prima che tecnico.

Sassuolo: quale impiego per Lovato

Matteo Lovato è un innesto di indubbio valore per la cadetteria: il difensore di Monselice ha giocato quasi esclusivamente in Serie A, collezionando anche 15 presenze in Nazionale Under 21, e averlo in una rosa di Serie B è sicuramente un lusso. In attesa di capire il futuro di alcuni dei centrali – Tressoldi su tutti – potrebbe essere lui a fare coppia con Odenthal, o a dare vita ad un ballottaggio dall’esito imprevedibile sul centro-destra del pacchetto arretrato con Romagna. Il fatto che Lovato abbia accettato di giocare in B nonostante le offerte dalla A – lo volevano Bologna e Parma – è un valore aggiunto sul lato motivazionale, che dovrà essere confermato una volta calato nella realtà neroverde. Difficile prevedere in lui un uomo spogliatoio o un pilastro del Sassuolo che verrà, visti i numerosi avvicendamenti di carriera già vissuti: ma nessuno esclude che in Emilia possa trovare la sua dimensione e contribuire a riportare il club del distretto ceramico ai livelli che gli spettano.

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Riguardo Gabriele Boscagli

Deluso dalle big fin dalla giovanissima età, si è affezionato al Sassuolo e non lo ha più lasciato. In redazione è il pilastro del settore giovanile.

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