Il Sassuolo ha vinto a sorpresa – anche dei bookmakers – contro il Lecce, approdando agli ottavi di Coppa Italia, dove sfiderà il Milan.
Si tratta di un risultato importante, tra l’altro già raggiunto lo scorso anno (si uscì contro l’Atalanta). Nel 2021-22, alla prima stagione di Dionisi (e quindi partendo dagli ottavi), si arrivò ai quarti, sconfitti dalla Juve per un’autorete di Tressoldi all’88’. Resta comunque il miglior piazzamento di sempre.
Ora, la sfida contro il Milan non sarà come quella contro il Lecce e passare il turno sarà difficilissimo. Ma qual è il senso di giocare in una competizione dove le speranze di vittoria sono poche?
La Serie B è già un campionato lungo. Ai 38 incontri di rito si aggiungono eventuali play-off o play-out. Potenzialmente, dunque, si possono arrivare a giocare 43 partite. Perché aggiungere ulteriori minuti nelle gambe?
Il Sassuolo se lo può permettere. La sua rosa è amplissima e, senza contare chi è ancora in Primavera e viene di tanto in tanto aggregato alla prima squadra (leggasi Knezovic ma anche Scacchetti), siamo a 29 giocatori. Quindi, con il turnover che Grosso ha già fatto vedere in campionato, è una competizione nella quale si può reggere senza il terrore di affaticare troppo la rosa.
“Con cinque cambi a disposizione si ha la possibilità di cambiare metà squadra di movimento e dunque è molto importante il modo con cui si entra in campo”, ha detto il mister al termine della vittoria sul Lecce. E a dir la verità aveva fatto vedere qualcosa già in campionato contro il Cosenza, facendo tre cambi all’intervallo.
Resta una questione di prestigio, dunque. E anche di possibilità. Perché in partita secca può succedere qualunque cosa. E perché raggiungere ipoteticamente una finale vorrebbe dire entrare nella storia (solo Vado e Napoli sono riusciti a vincere la Coppa dalla Serie B, i primi nella prima edizione del 1922 alla quale non parteciparono le big, i secondi nel 1962, ovvero 62 anni fa).
In aggiunta c’è la questione della possibilità di qualificazione in Europa League, che conta un po’ di precedenti recenti in giro per il continente, come i rumeni del Corvinul Hunedoara e i polacchi del Wisla Cracovia. Insomma, una prospettiva allettante per quanto lontana.
Fatto sta che i giochi sono tutt’altro che fatti. Ora, agli ottavi, entreranno le big. E il Sassuolo potrebbe trovare sul suo cammino la Roma ai quarti subito dopo il Milan. Big che la Coppa Italia un po’ la bistrattano, salvo poi ricorrervi come salvagente se per caso dovessero sfumare le possibilità di raggiungere qualche obiettivo in campionato.
Finora, però, qualche sorpresa l’abbiamo vista anche in questa edizione. Il Sassuolo ha battuto il Lecce, l’Empoli ha battuto il Torino, la Sampdoria ha battuto prima Como e poi Genoa, il Palermo ha vinto con il Parma… Il futuro è ancora da scrivere.
E il fatto che con la Coppa Italia si possa tornare a respirare un po’ d’aria di Serie A, risultati a parte, può essere un bello stimolo pure per il campionato.