venerdì , 20 Dicembre 2024
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foto: sassuolocalcio.it

Consigli e Dionisi: è a Palermo il raduno degli esiliati del Sassuolo

Andrea Consigli è il primo nome sulla lista di Alessio Dionisi per rinforzare il Palermo dopo l’infortunio di Gomis. Il portierone è stato sondato dai rosanero e, da ingombro per il Sassuolo, potrebbe finire alla corte dell’allenatore che lo ha impiegato costantemente nelle ultime tre stagioni, preferendolo nell’ultima a una valida alternativa come Cragno.

Sulla panchina del Palermo infatti siede il tecnico senese, che qui sulla sponda neroverde del calcio italiano ha sempre trovato più critici che estimatori e che ha appena bagnato il suo terzo esordio in Serie B con una sconfitta che ha fatto sghignazzare in tanti, in una partita con poco Palermo e nemmeno troppo Brescia, ma appena quanto ne è bastato per soccombere…

Ad ogni modo, calcio d’agosto a parte, a Palermo potrebbe rivedersi un’antica alleanza. Un anno fa stavano entrambi a Sassuolo. Uno era il tecnico confermatissimo dalla dirigenza, l’altro il portiere, capitano e bandiera neroverde.

Le cose cambiano, però. E anche parecchio. Dionisi nel frattempo è stato mandato via dopo 25 giornate di una stagione di sole 5 vittorie, Consigli ha cominciato il ritiro salvo finire fuori rosa in polemica con la società, per ritrovarsi a torneo iniziato senza nemmeno un numero di maglia assegnato.

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foto: Sassuolo Calcio

Tanto da dire ce l’hanno ancora molto entrambi, Dionisi e Consigli. Dionisi perché nel suo passaggio dalla D alla A, stagione 2023-24 a parte, è stato protagonista di una parabola sportiva che vorrebbe tornare a far salire. Consigli perché, pure a 37 anni, è ancora un portiere in grado da dire la sua in molti contesti.

Che i due si stimino non è un mistero. Anzi, se Dionisi è rimasto tanto tempo a Sassuolo è pure per il sostegno dei senatori dell’epoca, un’epoca che sembra già così lontana. E Consigli ne era parte, insieme a Ferrari e a Pegolo. Non è un caso che quest’ultimo (che non ha annunciato ufficialmente alcun ritiro, nonostante l’iscrizione al corso UEFA B) sia considerato una possibile alternativa al collega proprio per la porta del Palermo, né che in questa sessione di mercato l’ancora svincolato Ferrari sia stato tra le altre associato proprio ai rosanero.

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Pregi e difetti dello spogliatoio, si potrebbe dire. Se qualcosa non va, devono essere i senatori a fare rapporto con la dirigenza: l’impressione è che si sia sempre sminuito il problema, sia a mezzo stampa che nel pratico, quando si è sperato troppo a lungo in un cambio di rotta stile 2022/2023. Ma con un Sassuolo così frammentato, pure se Ballardini fosse arrivato quel paio di mesi prima, come avrebbe voluto e dichiarato, non siamo sicuri che l’esito sarebbe stato tanto differente. Diciamo che a posteriori, e soprattutto da fuori, è facile parlare: sarà però interessante ricostruire nei prossimi mesi (anni?) questa faccenda, che promette di essere uno spartiacque nella nostra comprensione delle dinamiche interne al Sassuolo Calcio.

Un’alleanza che potrebbe ripetersi in Sicilia, dunque. Con annessi e connessi o senza di essi. Un portiere deluso da una società che lo ha praticamente messo alla porta e un allenatore che forse tanto rancore non porta ma che di sicuro non è tra quelli che sono rimasti nel cuore dei tifosi. Un cocktail poco esplosivo – anche per il carattere mite del coach – ma sicuramente collaudato. Un Rum & Cola che magari non riuscirà a prendere lo slancio per diventare un Cuba Libre.

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Riguardo Giuseppe Guarino

Giornalista beneventano ma neroverde, mancino e grafomane. Sempre attento a tutto ciò che gli cambia attorno, ma con leggerezza. Prova a dare la sua visione sul mondo del Sassuolo

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