Il Sassuolo sta gettando le basi per la programmazione della prossima stagione in Serie B alla ricerca di una pronta risalita. Definito il Direttore Sportivo, con la promozione nel ruolo del responsabile del Settore Giovanile Francesco Palmieri e il congedo di Giovanni Rossi, mancava l’ultimo tassello, il più importante sul campo, quello dell’allenatore, individuato in Fabio Grosso, presentato ieri alla stampa. Una scelta non banale quella di puntare sulla guida tecnica del Campione del Mondo, già sondato a stagione in corso per sostituire Dionisi prima di virare su Ballardini. In quel caso, al mister ex Brescia era stato proposto un contratto fino al termine dell’annata con opzione in caso di salvezza, offerta declinata dall’ex difensore del Palermo, conscio di avere bisogno di tempo per dare avvio ad un nuovo progetto tecnico.
Ma, come si sa, il tempo è galantuomo e con o senza Serie A Carnevali aveva già precettato per il nuovo corso Grosso, che ora avrà tutte le condizioni necessarie per dare la propria impronta alla squadra. Una formazione, quella neroverde, che ha bisogno di ritrovare certezze ed ecco che il ritorno in B dopo undici anni nella massima serie potrebbe coincidere con il ritorno alle origini anche al modulo che è sempre stato un marchio di fabbrica del Sassuolo, quel 4-3-3 di difranceschiana memoria. E non solo per una questione di numeri, ma anche di interpretazione del sistema di gioco.
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Sassuolo, con Grosso la palla torna a centrocampo?
Come per il mister artefice della promozione in A del club del distretto ceramico, la base da cui partire per Grosso è la difesa a quattro, con i terzini a tutta fascia, proprio come accadeva con Difra, a guadagnare il fondo per mettere dentro cross insidiosi. In questo contesto, potrebbero essere esaltate le caratteristiche di Pieragnolo a sinistra, uno dei tasselli su cui dovrebbe fondarsi l’impianto di squadra, come spieghiamo meglio qui, e dall’altra parte di Missori, che ha giocato poco se non con i pari età e che, forte della propria esperienza nelle Nazionali giovanili, dovrebbe acquisire maggiore coraggio di offendere. Ma il pacchetto difensivo, sia sulle fasce che in zona centrale, è tutto da ricostruire per provare a dare al Sassuolo un reparto di sicuro affidamento: al di là di chi c’è già e di chi torna dal prestito, è comprensibile che Grosso faccia i propri nomi alla società.
A centrocampo, molto dipenderà dalla permanenza di Boloca, a cui non mancano le richieste dalla Serie A. Il centrocampista nativo di Chieri, partito benissimo nella prima parte di stagione per poi cadere nell’anonimato di pari passo con i compagni, potrebbe desistere dalle sirene della Serie A visto l’arrivo del tecnico che lo ha lanciato nel calcio che conta. E non è da escludere che la scelta da parte della società di puntare sull’ex allenatore del Brescia possa essere stata indirizzata in questo senso, dato che Boloca costituirebbe uno dei tasselli fondamentali nel ruolo di interno destro, ricoperto a Frosinone con Grosso. Le chiavi del centrocampo sarebbero consegnate a Ghion, di ritorno dal prestito, con un redivivo Obiang e uno scalpitante Lipani sullo sfondo. Il terzo slot potrebbe essere ricoperto da Matheus Henrique che, in un recente post Instagram, ha fatto intendere che potrebbe restare, vista la riconoscenza che lo lega al Sassuolo, per aiutare la squadra a conquistare la promozione. Difficile che restino sia Boloca che Henrique: in una posizione di campo così cruciale, dove il Sassuolo ha sempre eccelso, Grosso vorrà di sicuro avere qualche fedelissimo.
Mulattieri, adesso puoi rinascere
Il nuovo tecnico neroverde impronterà il proprio sistema di gioco sul possesso palla e sul dominio territoriale, puntando sul prezioso lavoro di Mulattieri, miglior giocatore della Serie B di due anni fa alla guida di Grosso. Da punta centrale, Mula ha dimostrato di avere doti di boa spalle alla porta, per favorire gli inserimenti dei centrocampisti, ma soprattutto per liberare al tiro gli esterni, che dovranno giocare a piedi invertiti, con licenza di accentrarsi e concludere a rete. Tutte doti che dovrà rispolverare, oltre alla presenza sotto porta, ancora ferma a quota zero se consideriamo solo la Serie A. Volpato e D’Andrea sembravano avere le caratteristiche ideali, nonostante entrambi non siano del tutto adatti ad un campionato spicciolo ed essenziale come la Serie B. In attesa di capire la posizione di Berardi e della fascia sinistra: Laurienté sarà molto difficile da trattenere, Ceide è già con le valigie in mano.
Ma se per Di Francesco il 4-3-3 è un dogma, non lo è per Grosso che in passato ha giocato con il 4-2-3-1, modulo che potrebbe far coesistere Boloca e Matheus Henrique, ma che sarebbe più cucito addosso a Bajrami, la cui permanenza è in stand by in caso di eventuale esplosione agli Europei con la maglia dell’Albania. Se l’ex Empoli dovesse restare, giocatore di categoria superiore per la B, uno tra Boloca e Matheus potrebbe essere sacrificato. Più defilata al momento la possibilità del 4-3-1-2, in cui Bajrami agirebbe da trequartista alle spalle delle punte Mulattieri ed Alvarez, il quale pare aver parlato con la società che punterà su di lui per la prossima stagione, e quel Russo che meriterebbe quantomeno una chance tra i grandi dopo l’exploit in Primavera, ma chissà che in ritiro il nuovo ciclo non possa aprire a nuovi orizzonti finora inesplorati.