Cagliari-Sassuolo 2-1 è una di quelle partite che, più di altre, fanno arrabbiare. Fa arrabbiare il risultato, fa arrabbiare il modo in cui ci si è arrivato. Fanno arrabbiare certe prestazioni, fa arrabbiare anche qualche decisione arbitrale. Di sicuro si tratta di una partita decisa dagli episodi.
Eppure tutto era cominciato al meglio, con il gol di Martin Erlic dopo 7 minuti dall’avvio. Un momento che faceva pensare che da lì in avanti sarebbe stata tutta discesa.
Cagliari-Sassuolo 2-1: sembrava andasse tutto bene. E invece no
E invece no, e i denti persi da Kristian Thorstvedt senza che l’avversario venisse ammonito lo hanno dimostrato. Il Sassuolo non ha giocato male, anzi. E – in una partita giocata senza Berardi e senza Boloca – si è vista per la prima volta una difesa in grado di reggere, anche sporcando un po’ la partita. Anche troppo, quando l’arbitro ha estratto il secondo giallo in faccia a Ruan Tressoldi.
Troppo irruento il brasiliano? Probabile. La sua prima espulsione stagionale arriva dopo il finale scoppiettante dello scorso anno e gli errori individuali delle prime giornate. Prestazioni non proprio da incorniciare, di sicuro. Ma è certa una cosa: Ruan non è il colpevole di tutto.
E non ci si confà nemmeno prendersela troppo con il direttore di gara, sia per la mancata ammonizione a Sulemana, sia per il rosso a Tressoldi, sia per l’annullamento del potenziale 2-0 di Bajrami.
La rabbia però c’è. E quella va a tutti questi episodi, ai quali si aggiungono ovviamente i due gol del Cagliari. A parlare, però, è il tabellino finale. Quello dice che si torna a casa senza punti. E che siamo a soli +3 dalla zona calda, avvicinati appunto dal Casteddu. Dopo la Roma, è la seconda di fila a lasciare quella sensazione che qualcosa ci sia stato strappato. E domenica c’è anche un altro scontro diretto contro una storica bestia nera.