La nuova stagione è appena cominciata ma il Sassuolo è stato una delle squadre più attive sul mercato. A causa della cessione di Davide Frattesi, il club neroverde è dovuto intervenire per colmare il vuoto lasciato dal centrocampista di Fidene e ha deciso di puntare su Daniel Boloca, reduce dalla vittoria del campionato di Serie B con il Frosinone. Il nuovo centrocampista neroverde si è presentato a Sassuolo Channel.
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La nuova avventura: “Sono contentissimo di essere qui e di vestire i colori neroverde. I miei genitori sono rumeni, ma io sono nato e cresciuto a Chieri, in provincia di Torino. La mia infanzia l’ho passata nel quartiere che si chiama Maddalene. Vengo dalle case popolari, ma i miei genitori non mi hanno mai fatto mancare nulla. Infatti a loro devo tutto quanto, sono stati i primi a credere in me e che mi hanno permesso di giocare a calcio. Tutto il merito è loro”.
Gli inizi: “La prima esperienza l’ho fatta quando avevo nove anni a Chieri. Giocai solo un anno e poi andai al Torino, dove passai solo un anno. Dopo mi trasferì alla Juve, dove sono stato sei anni e sono cresciuto tantissimo. Mi hanno insegnato l’educazione, sono stati dei genitori per me. Anche alla Juve devo tantissimo, per me è stato importante passare la mia infanzia lì. Sono stati anni che mi hanno dato tanto a livello umano. Poi sono andato in prestito al Chieri per un anno e ho giocato in Juniores. Dopo quell’anno ho deciso di andare al Tatran Prešov, che è una squadra slovacca: ho giocato sia in Primavera che in Prima Squadra”.
La scelta di andare in Slovacchia: “L’ho fatta per vedere com’era il mondo al di fuori dell’Italia, per capire nuove culture e tradizione. Per me era importante mettermi in gioco in un’esperienza totalmente diversa”.
La Serie D: “E’ stato un periodo molto formativo. Ripartire dai dilettanti e mettersi in gioco non è mai semplice, ma è una cosa importante: la gavetta ti permette di arrivare pronto quando si riesce a fare il salto di categoria”.
Il direttore Angelozzi: “Lo ringrazierò sempre perché lui è stato il primo a darmi la possibilità nei professionisti. Mi prese allo Spezia durante il Covid, poi non firmai più e quando andò al Frosinone la prima cosa che fece fu portarmi lì con sé. Questa è la dimostrazione che quando trovi le persone giuste che credono in te ti danni una marcia in più”.
La chiamata dello Spezia: “Ero quasi incredulo, fare un salto di due categorie è qualcosa che uno sogna. Poter arrivare in Serie B, partendo dai Dilettanti, era qualcosa di inimmaginabile. Ero emozionatissimo. Ci ho sempre sperato e creduto, io ho sempre basato tutto sul duro lavoro e la dedizione”.
L’ultimo anno a Frosinone: “E’ stata un’annata fantastica, che non ci aspettavamo. Con il tempo abbiamo formato una squadra che ci ha permesso di fare qualcosa d’importante. La nostra forza è stata quella della squadra, eravamo tutti uniti e andavamo verso un’unica direzione. Questo ci ha permesso di fare un’annata così”.
La scelta del Sassuolo: “E’ stata semplice. Quando ti arriva una chiamata da una società così importante che valorizza bene i giovani e con strutture importanti, è qualcosa che tutti sognano. Non ho mai esitato nella scelta. Quando ho saputo dell’interessamento ero entusiasta e contento, lo sono tutt’ora. Non vedevo l’ora che la cosa si concretizzasse”.
I primi giorni di ritiro: “Stanno andando bene. Con i compagni mi sto trovando alla grande, sono tutti disponibili perché ho ancora molto da migliorare. Sono focalizzato nell’imparare il più possibile da loro e nel migliorare, ma anche nel lavorare forte e con dedizione”.
Il Sassuolo: “Mi avevano raccontato di come fosse qua. Di quello che mi immaginavo, c’è molto di più. Non ero abituato a un contesto così professionale e con così tante strutture. Per me è l’ambiente perfetto per poter crescere e migliorare”.
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Mister Dionisi: “Mi sta dando tantissime indicazioni e mi sta aiutando nell’inserirmi nella squadra e nella categoria. So di dover migliorare e imparare tantissimo, però mi sta dando una mano e sto cercando di capire il prima possibile per entrare nei meccanismi della squadra”.
Obiettivo stagionale: “E’ quello di pensare giorno dopo giorno, di poter migliorare il più possibile e di fare uno step importante, quello di riuscire a fare la categoria”.
La Nazionale: “La mia prima esperienza è stata in quella rumena, l’ho fatto più per loro. Ho avuto problemi con la lingua perché non lo so parlare e non lo capisco, per questo motivo ho avuto difficoltà nell’inserimento. Quando ho ricevuto la chiamata della Nazionale italiana per lo stage si è realizzato il sogno e quello che desideravo realmente. Mi sento italiano al 100%, la mia scelta è quella di andare nella Nazionale italiana”.
La preparazione estiva: “Ho avuto dimostrazione nell’anno dei dilettanti che quando ho saltato la preparazione ero indietro rispetto agli altri. L’unico anno che l’avevo fatto, poi sono riuscito a mettermi in mostra e fare il salto di due categorie. Penso che la preparazione sia importantissima per poter stare al passo di tutti e potersi mettere in mostra”.
Hobby: “Il mio unico obiettivo era quello di giocare a calcio. Quando ero piccolino, la mia infanzia l’ho passata al campetto rosso che c’era vicino a casa. E’ sempre stato il mio hobby”.