venerdì , 20 Dicembre 2024
infortunio berardi
foto: sassuolocalcio.it

Berardi, tre anni senza cessione: legittimo voler partire, ma…

Domenico Berardi ha deciso Sassuolo-Lecce tirando fuori il coniglio dal cilindro: un eurogol che ha regalato i primi tre punti della stagione ai neroverdi. E se questa prodezza ha sorpreso tutti, anche la sua dichiarazione a caldo ai microfoni di Dazn lo ha fatto, ma non in senso positivo.

Riassumiamo l’intervento del Bera, che potete trovare qui integralmente: alla domanda sul perché abbia deciso di legarsi ancora al Sassuolo, ha risposto dicendo che sono tre anni che pensa alla cessione ma che non ha mai avuto l’opportunità giusta, e che quindi ha deciso di rinnovare. Se rimarrà in neroverde a vita? “Farò del mio meglio, un domani si vedrà. Per quest’anno resto, poi vediamo”.

Parliamoci chiaro: nessuno si aspetta che Berardi resti a vita a Sassuolo (anzi, qualcuno sì, ma non chi scrive). Se Berardi fosse partito quest’estate, o la scorsa, o quella prima ancora, ce ne saremmo fatti una ragione: è giusto che tenti una nuova avventura, merita altri palcoscenici. È una paura con cui noi tifosi conviviamo già da tempo e che un po’ tutti – fuorché lo stesso Berardi – hanno contribuito nel tempo a foraggiare. Fino a stasera, quando Domenico è uscito allo scoperto con una nettezza che dalle sue dichiarazioni, sempre molto accorte, ci ha colto alla sprovvista.

Anzi, a dire il vero, qualche avvisaglia Mimmo l’aveva lanciata anche il 28 luglio scorso, dal palco del Magnanelli Day: alla innocua domanda di Nosotti sulla scelta del numero 10 – domanda senza doppi fini – ha risposto: “Ho deciso di cambiare numero di maglia, ma adesso c’è il mercato, vediamo”. Ci è entrato lui da solo, nel discorso mercato, invertendo la normale prassi che vede l’intervistatore più rapace e l’intervistato sulla difensiva. Il numeroso pubblico del Ricci restò un po’ spiazzato, ma senza mugugnare.

Domenico Berardi
foto: sassuolocalcio.it

A nostro avviso, per quanto quella di ieri sia stata una delle sue dichiarazioni più sincere da quando è a Sassuolo (anche Berardi ha usato questo aggettivo), è stata mediaticamente un colpo a vuoto. Firmare un rinnovo quinquennale il mercoledì per poi svilirlo il sabato non è stata una gran mossa. Non solo per i tifosi ma soprattutto per sé: Mimmo stesso ha detto che in questi tre anni non ha trovato la squadra giusta, con cui possibilmente fare le coppe. E dalle sue parole non traspare che la mancata partenza sia dovuta ad un veto di Carnevali (detto proprio la sera dell’ufficialità di Raspadori, l’ennesimo dei giocatori “lasciati partire”, sarebbe suonato strano), ma proprio all’assenza di un club che facesse quello sforzo in più per prenderlo. Perché mettersi a nudo così?

Sotto questa luce, quando Carnevali parla di offerte pervenute per Berardi, sembra quasi corrergli in difesa, come a voler tenere in tiro tutti per una possibile cessione. D’altronde, l’ad neroverde ha sempre lavorato bene dietro la scrivania, ma usando la televisione come arma a proprio favore. Il rinnovo fino al 2027, che estende la precedente scadenza del 2024, evita che gli eventuali acquirenti, a partire dalla prossima estate, facciano leva sul contratto in scadenza: non ci illudiamo e sappiamo che il rinnovo è servito soprattutto a questo. Non è nuovo Carnevali a mosse del genere: vanno letti in questa ottica anche i rinnovi di Frattesi e Scamacca ad aprile.

Ed è in realtà anche un bel gesto di Mimmo, la cui futura cessione (se mai ci sarà) garantirà un bel gruzzoletto al club che lo ha preso da ragazzino e reso uomo: altrove, tipo sotto la Madonnina, giocatori hanno dichiarato amore eterno per poi partire a parametro zero. E poi, perché rovinare una storia d’amore lunga più di dieci anni? D’altra parte, però, pensiamo anche che un rinnovo così atteso e annunciato in pompa magna debba essere onorato pure a parole, non soltanto sul campo dove – e di questo siamo sicuri – Berardi continuerà a sudare per questa maglia come ha sempre fatto.

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Riguardo Gabriele Boscagli

Deluso dalle big fin dalla giovanissima età, si è affezionato al Sassuolo e non lo ha più lasciato. In redazione è il pilastro del settore giovanile.

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