Bari-Sassuolo: due punti persi o un punto guadagnato? E’ questa la canonica domanda che viene posta dopo partite come quella del San Nicola. Bari-Sassuolo è un po’ tutte e due le cose, o magari nessuna delle due: dipende dai punti di vista. Le partite sono tre, i punti sono cinque: non è di certo adesso che va guardata la classifica, ma che la Serie B sia un campionato tanto balordo quanto equilibrato lo si vede già adesso, con le squadre che non esitano ad assieparsi più possibile, a stare vicine vicine nonostante il caldo di agosto. E già nessuna compagine può più vantare di essere a punteggio pieno.
Il tifoso più criticone – e a Sassuolo ce ne sono tanti – potrebbe dire che quelli di ieri sera sono altri due punti persi dopo quelli di Catanzaro. Altri si lamentano dei nuovi acquisti, e ieri l’asse Caligara-Lovato ha effettivamente incrinato una partita fin lì in controllo, altri ancora professano ottimismo retrospettivo, dicendo che se avessimo avuto quel giocatore o quello spirito anche l’anno scorso, adesso non saremmo in Serie B. Già, ma la storia non si fa con i se e con i ma: tuttavia, vale la pena spendere due parole in più sul discorso dello spirito.
Che il tema motivazionale avrebbe tenuto banco quantomeno durante il mercato e nei primi mesi della stagione, non ci voleva un sensitivo per capirlo. Ieri sera, Satalino e Grosso sono apparsi molto sereni in conferenza stampa: al di là dell’amarezza per la vittoria sfumata, l’uno si è visto arrivare or ora un nuovo collega che potrebbe sfilargli il posto; l’altro deve ricostruire un intero gruppo e fare i conti con una dirigenza che fino all’ultimo non gli dà certezze sulla composizione della rosa. La serenità che è trasparita non è (solo) quella di chi sa di avere una rosa tecnicamente valida, o “illegale” come ha dichiarato il mister del Bari Moreno Longo, ma anche di chi vede progressi dal punto di vista motivazionale. Dallo spirito non si trascende, ha ragione Grosso.
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E poco importa se è arrivato il gol al 93′: l’evento “gol subito in zona Cesarini” non scalfisce neanche più gli inamovibili tifosi neroverdi, che hanno visto partite buttate al vento per molto meno. Anzi, questa non è per niente una partita buttata: la squadra ha giocato per oltre un tempo in inferiorità numerica ed ha retto anche più che dignitosamente. Qualsiasi squadra avrebbe potuto prendere gol nella stessa circostanza, non c’è da rifugiarsi nel solito “tanto il Sassuolo prende sempre gol nel recupero”. I tifosi, quelli veri, questa cosa l’hanno capita e difatti l’umore generale post Bari non è di quelli più affranti: a conferma che quello che è mancato l’anno scorso era in primis la compattezza del gruppo, e di conseguenza i risultati.
Sabato prossimo si torna al Mapei Stadium per affrontare la Cremonese, pronosticata come una delle squadre in lotta per la promozione diretta: per adesso sono solo 3 i punti raccolti dai grigiorossi, contro la neopromossa Carrarese. Sarà la prima partita che il Sassuolo disputerà con il Calciomercato chiuso, e questa è una benedizione per Grosso ed il suo staff: dalla Cremonese in poi, a parlare sarà solo il campo e noi siamo dannatamente curiosi di vedere di che pasta è fatto questo Sassuolo.