Federico Di Francesco è stato riscattato ufficialmente dalla Spal, che dopo due stagioni di prestito lo ha così prelevato a titolo definitivo dal Sassuolo per 4,5 milioni di euro. Una notizia, questa, passata piuttosto in sordina, tanto che in molti avevano dimenticato che il ragazzo fosse addirittura passato dal Distretto.
Eppure era la stagione 2018-19, la prima di Roberto De Zerbi. Federico Di Francesco arrivò dal Bologna in uno scambio con Falcinelli tra il giubilo generale dei tifosi. Il figlio di Eusebio arrivava a Sassuolo, non poteva essere accolto diversamente.
E Federico nemmeno fece male, almeno nella prima parte di stagione. De Zerbi lo preferiva ad un altro giocatore arrivato quell’estate, un ancora sconosciuto ed enigmatico Jeremie Boga. Di Francesco partì titolare, come ala sinistra nell’attacco formato con Berardi e il falso nueve Boateng. Due le reti: una all’Empoli (in una partita in cui fece due volte da uomo assist, prima per Kevin-Prince e poi per Ferrari) e un’altra a Verona contro il Chievo.
Poi poco altro. E c’è ancora chi si ricorda la questione dello sputo di Douglas Costa. Poi, a metà stagione, un infortunio e la contemporanea esplosione di Boga lo relegarono definitivamente in panchina.
De Zerbi non lo riconfermò e, a fine stagione, si optò per un prestito alla Spal, allora in serie A. Due stagioni a Ferrara per lui, di cui l’ultima in cadetteria. E una carriera, la sua, che a Sassuolo sembrava dover decollare.
C’è qualche rimpianto per ciò che sarebbe potuto essere. Ma, almeno per Federico, speriamo che alla sua terza stagione di Spal possa trovare la dimensione ideale e rilanciarsi come merita. Già in ritiro alla corte di Josep Clotet Ruiz, gli si deve almeno un saluto affettuoso dal mondo neroverde.
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